C’è voglia di festival estivi, è tempo di MI AMI.
La diciassettesima edizione di MI AMI Festival – Musica Importante a Milano è alle porte. L’atteso evento, organizzato da Better Days, è in programma il 26, 27 e 28 maggio nella suggestiva location dell’Idroscalo di Milano presso il Circolo Magnolia.
Sale a sei il numero dei palchi su cui si esibiranno alcuni dei nomi più interessanti del panorama musicale italiano in un perfetto mix che racchiude presente e futuro: Palco Dr. Martens, Palco Sephora, Palco idealista, MI FAI e Twinkly Stage, dove perdersi tra act, karaoke e dj set. Ai palchi si aggiunge inoltre Engine Arena, uno spazio tutto nuovo tra gli alberi dove poter ballare in un bosco magico.
MI AMI 2023: gli headliner
Tra gli headliner i Verdena che tornano al MI AMI con il loro nuovo disco a distanza di 12 anni dalla loro prima (e unica) volta; l’amore e la resistenza dei Coma_Cose; l’attesissimo live celebrativo di Dargen D’Amico; le uniche date estive di Fulminacci, Cosmo e Mecna; la presentazione live esclusiva dei nuovi dischi di Lovegang126, Giuse The Lizia e BNKR44, Naska e Colombre. E ancora l’esordio solista di Federico Dragogna, il fondatore dei Ministri per la prima volta solista; il ritorno de L’Officina della Camomilla.
A quindici anni dal primo disco e a cinque dall’ultimo live come Le luci della centrale elettrica, Vasco Brondi porta al MI AMI Canzoni da spiaggia deturpata; a cinque anni dall’ultima esibizione ecco di nuovo i Bud Spencer Blues Explosion di Adriano Viterbini, il cantautore Dente, la cantautrice Emma Nolde e il rapper Nayt. Grande curiosità per l’Opera Futura di Levante, ed eccitazione per Cosmo che chiude il suo Blitz Tour proprio al MI AMI, dove fece il suo debutto assoluto 10 anni fa sul palco della Collinetta.
Grande sorpresa per Rondodasosa, il rapper di San Siro acclamato più all’estero che in Italia, laddove solo il MI AMI al momento ha osato; il concerto con live band di Villabanks, che porta in scena il suo Sex Festival; la svolta indierock di Lil Kvneki con gli American Boyfriends; la nuova matta incarnazione techno house di PopX e la bellezza emergente di Yasmina e Mont Baud, il progetto speciale Plantasia Unplugged di Placard Wind Quintet.
Gli ospiti internazionali, dai Deki Alem ai Jockstrap
Ma il MI AMI, da sempre dedicato alla musica italiana, dopo l’esperienza della scorsa edizione con la formula Invites, porterà anche quest’anno sui palchi del festival alcuni ospiti internazionali tra cui il duo svedese Deki Alem, già protagonisti della preview del festival a Bologna e act più acclamato dell’Eurosonic di Groningen; gli inglesi Jockstrap, best new music per Pitchfork e la band belga Ada Oda. La domenica parlerà poi tutte le lingue del mondo con l’afrobeat degli Addict Ameba e lo show conclusivo dell’Istituto Italiano di Cumbia.
“Chi cerca trova, chi non cerca viene trovato” è la frase-guida di questa edizione, annunciata con una vera e propria caccia al tesoro sui canali social e newsletter del festival che ha portato allo svelamento della line up eclettica che affianca agli headliner dei veri e propri newcomer tutti da scoprire: una vera e propria “mappa del tesoro” del meglio della scena musicale contemporanea. È un’occasione unica per scoprire realtà emergenti e immergersi nella cultura musicale, contribuendo a promuovere la diversità culturale e la creatività artistica.
La caccia al tesoro proseguirà anche al festival. Il programma del MI AMI contiene ancora, infatti, alcuni enigmi da decifrare: quelle presenze misteriose in cartellone sono live con artisti a sorpresa che renderanno ancora più magiche le tre notti nel parco dell’Idroscalo.
Le dichiarazioni di Carlo Pastore e Stefano Bottura
“Nello spaesamento globale a cui stiamo assistendo in questi mesi del 2023, i primi veramente post pandemici, MI AMI offre e al contempo cerca una direzione assieme alla sua community. Siamo in mezzo ad un vertiginoso e scivolosissimo passaggio storico: fra guerre vissute come POV sui social o strumento di conquista della mente, pulsioni anti-neoliberiste da Big Quit, inflazione cavalcante, realtà sempre più ibride fra digitale e organico, nuove eppure vecchissime egemonie culturali che bramano la propria rivincita, ecco, che fare? Lasciamo parlare la musica”, dichiara il direttore artistico Carlo Pastore. “Vogliamo favorire l’incontro fra generazioni sulla base di un approccio comune. Prima gli occhi e il resto poi, e sarà magico. Non c’è niente di più resistente di un rito per affrontare le sfide del proprio tempo. MI AMI è quel rito, il momento delle prime volte, lo spazio-tempo dove le gioventù scoprono e riscoprono se stesse”.
Prosegue Stefano Bottura, direttore del festival: “Secondo noi è importante sottolineare che MI AMI è un festival. Non smetteremo mai di dirlo forte e chiaro perché è importantissimo: “Questo è un festival”, non è una rassegna, non è l’ennesimo evento passerella in piazza gratuito, non è nemmeno un concerto. È qualcosa di molto di più. Oltre al fatto che i concerti sono cento, il MI AMI è un Festival, cioè qualcosa di radicalmente diverso: un’esperienza totale che ti lascia “qualcosa” a livello profondo, esistenziale, emozionale, identitario. È l’inaspettato, le sorprese, gli incontri, la magia, gli scambi. Sono i musicisti la musica le parole il buio la luce la natura i baci i sapori il sudore le scintille i brividi. Tutto questo non ha prezzo, ha un valore incalcolabile a livello di energia e crescita personale. MI AMI è un festival e siamo fieri e orgogliosi nel ribadirlo anche quest’anno ad alta voce, con la voce di 20mila ragazze e ragazzi che verranno a viverselo fino in fondo”.
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