Sono arrivati a Bussana, frazione di Sanremo, sette trattori partiti da Melegnano (Milano). Dopo aver percorso 240 km adesso sono fermi vicino al mercato dei fiori. Si tratta della delegazione di giovani agricoltori del movimento Riscatto agricolo, in attesa che ricominci lo spettacolo del Festival della canzone, alla sua terza serata l’8 febbraio.
”Noi puntiamo a salire sul palco dell’Ariston – ha detto alla agenzia Adnkronos Davide Pedrotti, uno dei leader del movimento – Solo cinque minuti per spiegare le nostre ragioni ai cittadini italiani”.
Alessandra Oldoni, rappresentante bergamasca di Riscatto agricolo, in un’intervista al Corriere della Sera ha chiarito quanto per lei sia importante riuscire a lanciare un messaggio dal palco. “Se davvero salirò sul palco di Sanremo, mi tremeranno le gambe”, ha detto. “Non voglio personalizzare perché conta il movimento, ma proprio perché la causa è importante bisogna spiegarla bene a più gente possibile”. La protesta punta a incontri anche con i vertici della politica. “Bisogna che si sappia perché protestiamo”. ha proseguito Oldoni, “stiamo anche svolgendo incontri molto seri in Regione, e speriamo di poter parlare anche con il governo”.
In vista di Sanremo ha elencato i principali nodi della protesta. “Uno: bisogna tutelare il nostro patrimonio agroalimentare. Due: in nome di quella parola ormai abusata che è la sostenibilità, vorrebbero farci tenere il 4% dei terreni incolti, mentre in realtà c’è una grande carenza di prodotti, tanto che dobbiamo importarli e siamo in balìa del mercato. Tre: i costi di produzione sono troppo alti. Vogliamo far capire le motivazioni alla base dei prezzi che il consumatore paga, con la grande distribuzione che ha la fetta più grossa del guadagno”.
Si dice che davanti all’Ariston, con i trattori, potrà arrivare anche qualche mucca. “Se ne parla, ma ci sono problemi logistici. Il problema è che noi italiani non siamo molto patriottici e non riusciamo a tutelarci – conclude Oldoni -: la gente tiene molto a cosa trova nel piatto e sa che l’alimentare è una delle nostre eccellenze, ma ormai nemmeno questo aspetto riusciamo più a proteggere. È ora che la gente si renda conto della realtà”.
Ansa
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