Continua il viaggio di THR Roma alla scoperta di piccole gemme cinematografiche nell’universo musicale. Oggi tocca a Con te, in anteprima per noi, il video dell’ultimo singolo degli Ex-Otago, il gruppo indie pop che ha preso in prestito il nome della band da una squadra di rugby della Nuova Zelanda. Band genovese formata nel 2002, è attualmente composta da: Maurizio Carucci, alle voci e tastiere, Simone Bertuccini alla chitarra, Olmo Mertallacci, tastiere, basso e flauti e Rachid Bouchabla alla batteria, pronti per affrontare a novembre un nuovo live dopo anni di silenzio, un tour nei principali club d’Italia, dove faranno ascoltare vecchi e nuovi successi.
Con te è una ballad intima e profonda, è una raccolta di spaccati della quotidianità di coppia. È la celebrazione della bellezza della vita vissuta in due, quella dei due anziani protagonisti del video, esaltata da un ritornello che si apre con gli archi e un riverbero che vestono di appassionata profondità l’arrangiamento. Fra le note di questa canzone scorrono le immagini di un’esistenza a guadare i fiumi contro corrente, sempre mano nella mano, affrontando le imperfezioni e gli imprevisti che rendono la vita un’avventura che vale la pena vivere insieme, fino all’ultimo brivido. Il video diretto da Brendon Lainez, del collettivo 3:52 lab, narra di una relazione lunga, lunghissima, quasi eterna. Quando una relazione amorosa si prende tutto, rimane poco all’individuo, non un segreto, una parola, un desiderio. Ma forse è anche questa la magia di diventare una cosa sola in una coppia. Vivere tutto quasi come fosse la prima volta, con occhi nuovi e sempre in una nuova veste.
Abbiamo intervistato il frontman del gruppo Maurizio Carucci
Come stai?
Un po’ incasinato, però bene, non ci lamentiamo, è un buon periodo.
Stai per vendemmiare?
Esatto! In questo momento sono proprio sul trattore perché sta finendo la stagione campagnola ma stanno uscendo anche canzoni nuove.
Com’è nata l’idea di Con te?
Come di consueto, gli Otaghi raccontano l’amore da un loro preciso punto di vista. È estremamente semplice, tipo a livello del mare, a zero metri, non ci alziamo mai troppo quando dobbiamo parlare di certi temi. Ne parliamo sempre per ciò che in qualche modo abbiamo percepito, abbiamo visto e passato con la nostra vita.
Come avete trattato questo tema nel video?
Con te parla di questa coppia che sta insieme da una vita. Sebbene ci sia qualche rimpianto per non essersi forse anche tutelati troppo come individui. Perché quando stai con una persona, per così tanto tempo, diventi quasi tutt’uno ed è lì che poi ti trasformi e incominci forse a vedere il mondo con occhi diversi. Ci siamo sempre molto attaccati e affezionati a questi racconti semplici, poveri. La nostra politica è questa.
Rimanendo in campo cinematografico sembra quasi il sequel del vostro grande successo Solo una canzone.
Il bello della musica è che non ha padroni e non ha autori. Ognuno ne fa un pò quello che vuole. Io non avevo pensato al sequel di Solo una canzone, però se tu l’hai pensato vuol dire che in qualche modo è vero. Questa è la grande magia della musica. Ognuno si prende le canzoni che vuole, ne fa quello che vuole e se le mette quando vuole.
Chi ha ideato il video?
La storia è nata dal senso della canzone, quindi da me, perché scrivo i testi e parte delle musiche. Ci siamo poi rivolti a questi ragazzi di Genova che sono molto bravi e molto giovani: il collettivo 3:52 lab. Volevamo provare a fare qualcosa con loro perché è un pò che li seguiamo. Vediamo che fanno delle cose belle.
Avete partecipato alla sceneggiatura?
La verità è che noi non abbiamo visto neanche un frame di questo video ed eravamo anche un po’ tesi. È vero che li conoscevamo già ma sono molto giovani, quindi non hanno tutta questa grande esperienza alle spalle. Poi quando è arrivato il video ci siamo commossi, è stata una sorpresa meravigliosa. Siamo molto contenti ma il merito è davvero loro. È vero che hanno avuto da noi l’input di questa storia d’amore tra due anziani, però loro ne hanno fatto un film ed è tutta farina nel loro sacco.
La scelta di apparire poco nel video è vostra?
Hanno scelto tutto loro. Quel cameo lì lo hanno scelto loro e a noi è subito piaciuto perché ci ha permesso di essere dentro ma non essere protagonisti. Volevamo a tutti i costi che i protagonisti fossero la coppia di anziani. Ci solleticava però anche l’idea di accompagnare alcune scene con la nostra presenza e tra l’altro con tanto di “marchettate”.
I benedetti product placement senza i quali non si possono fare i videoclip?
Abbiamo detto cazzo, in questo periodo storico in cui vanno le Lamborghini, in cui ci sono le bibite energetiche, noi facciamo i videoclip con la Spumador, con il Prep, con il Corochinato! È stato tutto veramente bellissimo! Non abbiamo fatto nessuna fatica a coinvolgere questi marchi perché effettivamente da questo punto di vista siamo molto credibili. Abbiamo quest’anima vintage, semplice, frugale. Questa nostra canzone si sposava benissimo con questi prodotti.
Questo video farà da volano alla canzone o viceversa?
È una domanda a cui non so rispondere. Quello che a noi interessava era fare qualcosa che vivesse di luce propria. Con il primo singolo non abbiamo fatto un videoclip perché non avevamo una idea forte. Il video di Con te ha un punto di luce propria, può avere un senso nel mondo indipendentemente da tutto, penso che abbia una sua personalità, una sua forza e sicuramente aiuterà il brano così come il brano aiuterà il video.
Tra poco andrete in giro per l’Italia per il nuovo tour?
Un tour molto atteso da noi e per fortuna anche da tantissima gente che sta comprando i biglietti. Saranno 7 date in cui daremo veramente tutto, dopo anni in cui siamo stati fermi. In questi 4 anni è successo qualsiasi cosa nel mondo e quindi è arrivato un po’ il momento di riguardarsi negli occhi e di riprendere un po’ le fila della relazione che abbiamo con le persone che ci seguono.
È cambiata anche la relazione tra di voi della band in questi 4 anni?
Senza dubbio! Penso che un evento così catastrofico e significativo però anche ed emblematico come la pandemia non possa lasciare indenni le persone. In un modo o nell’altro ci ha cambiati, ha cambiato anche il nostro progetto. Siamo persone ovviamente sensibili e amiamo essere sensibili, amiamo farci penetrare, attraversare dagli eventi, da quello che viviamo, che vediamo.
Come quello di abbandonare il gruppo?
Ho avuto una grande crisi 3 anni fa, complici alcune cose sfortunate e con la pandemia in mezzo. Ho voluto stare da solo con me e con la mia musica. È stato un esperimento che mi è servito tanto.
Non ti è piaciuto essere l’ex degli Ex Otago?
Esatto, ma sai gli Ex Otago non diventano mai ex perché sono già nati ex. Abbiamo fregato tutti sul nascere.
La parola al regista Brendon Lainez
Come è avvenuto l’incontro con gli Ex-Otago?
Con Maurizio abbiamo già collaborato in passato per il suo progetto solista. Abbiamo realizzato il suo primo videoclip dove è nato un pochino l’incontro tra le nostre sensibilità.
Che cosa hai provato quando hai ascoltato la prima volta la canzone?
Una canzone d’amore, sicuramente molto classica, dove è forte il sentimento proprio dell’amore in cui tutti possiamo riconoscerci. Da lì nasce la particolarità di scegliere i protagonisti come se rappresentassero un prototipo di innamorati.
Da chi è nata l’idea del soggetto del videoclip?
L’idea di fare interpretare il video da una coppia di anziani è stata subito proposta dalla band che però ci ha dato poi carta bianca sulla realizzazione.
Avete fatto voi il casting, come avete trovato i protagonisti?
In prima battuta fuori dalle scuole e chiedendo alle agenzie. Ma era dura perché il periodo in cui dovevamo girare era un po’ ostico perché era agosto, ma per fortuna ci sono venuti incontro i fan degli Ex-Otago e siamo riusciti a trovare i due protagonisti, che erano i genitori e i nonni di due loro fan. Si sono prestati molto gentilmente a partecipare al video e il fatto che fossero una coppia vera e propria, per me ha dato tantissimo al tutto.
Perché la scelta di far fare alla band un piccolo cameo?
Mi piaceva ricreare un immaginario in cui il tutto fosse molto leggero, il senso del loro inserimento mi ricorda molto la fine dell’estate, un po’ naif.
Un pò anche Una rotonda sul mare
Esatto, anche un pò molto cinema indipendente.
Dove avete girato?
Abbiamo girato a Loano nelle zone in cui vivono davvero i due protagonisti. In primis nella loro villetta e poi siamo andati in spiaggia.
È stato facile inserire del product placement nel video?
In un ambito come quello di un videoclip che tende a comunicare emotivamente, inserire product placement risulta una sfida, però è anche stimolante perché devi rendere ii tutto naturale. Invece nel nostro caso siamo voluti andare sopra le righe per dare anche un senso fiabesco al tutto. Le inquadrature con il product placement sono tutte con colori e un’estetica molto morbida.
Quante sono durate le riprese?
Abbiamo girato tutto in una giornata intera, partendo dal mattino arrivando fino alla sera.
Hai usato tecniche particolari?
Volevamo una regia che fosse molto posata. Abbiamo lasciato molto spazio a delle inquadrature lunghe che si sposassero bene con la musica.
Quindi tanto cavalletto?
Esatto, se non in determinati momenti che accompagnano la canzone. E pochi virtuosismi tecnici, perché volevamo concentrarci sulle immagini e su come restituire il loro amore in scena.
Raccontaci un aneddoto accaduto durante le registrazioni?
Non avevamo previsto le difficoltà che avremmo incontrato nel lavorare con persone un pò avanti con gli anni. Non avevamo calcolato il tempo che ovviamente bisogna dedicare ai vari momenti di riposo fisico dei protagonisti, anche se loro sono stati super disponibili e alla fine non è risultato un problema.
Cioè volevano fare la pennica durante le riprese?
Un po’ sì e l’han fatta! Per questo sono sempre stati freschi tutto il giorno.
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