Ci sarà una rappresentanza studentesca nel comitato scientifico del Centro sperimentale di cinematografia e nel suo consiglio di amministrazione. Il 31 luglio alla Camera è stato approvato un ordine del giorno proposto dal Movimento 5 stelle, dai deputati Riccardo Ricciardi e Gaetano Amato, che chiede al governo di “prevedere, anche in sede di modifica dello statuto, forme adeguate di rappresentanza degli studenti”.
“È una piccola vittoria per noi e ringraziamo le opposizioni”, dichiara Sarah Narducci, portavoce del Comitato delle studentesse e degli studenti del Centro Sperimentale. “Il comportamento della maggioranza nei nostri confronti è stato vergognoso e antidemocratico – continua Narducci – e forse c’è stato un piccolo esame di coscienza da parte loro, concedendoci questo piccolo organo di rappresentanza”. Ma conclude con un avvertimento: “Se pensano che ora è tutto a posto, però, si sbagliano di grosso. Continueremo la nostra battaglia”.
“Sono certo che una rappresentanza studentesca aiuterà ad ammortizzare le ingerenze del governo sull’istituto”, afferma Gianni Cuperlo del Partito democratico. Ma la lottizzazione della scuola, continua il deputato dem, è “un arretramento culturale e politico che non ha precedenti dal dopoguerra”. Già in precedenza, il presidente uscente della Fondazione Pd, aveva affermato che “Questa destra non costruisce una egemonia culturale. La compra”.
La lottizzazione del Centro Sperimentale
L’ordine del giorno arriva dopo una “ristrutturazione” del Centro Sperimentale prevista dal governo e presentata in un emendamento al dl Giubileo lo scorso 11 luglio, come segnalato nell’inchiesta di THR Roma. La proposta di quattro deputati della Lega prevede de facto una lottizzazione del Centro sperimentale di cinematografia, storica scuola in via Tuscolana e con diverse sedi in tutta Italia. Ma anche la soppressione del ruolo di direttore generale, e quindi la fine anticipata del mandato dell’attuale amministrazione.
Il comitato scientifico dell’istituto, che si occupa della scelta didattica e dei docenti, passerebbe sotto il controllo diretto dell’esecutivo, con nomine delegate a quattro ministeri diversi: tre espressi dal ministero della cultura, uno dal ministero dell’istruzione e del merito, uno dal ministero dell’economia e delle finanze e uno dal ministero dell’università.
La lottizzazione – in una prima bozza – prevedeva nomine da tre dicasteri, aumentate poi a quattro nel corso di un “blitz” notturno dei partiti della destra, che alla vigilia dell’incontro degli studenti con il presidente della commissione cultura Federico Mollicone hanno riformulato l’emendamento aggiungendo un ministero assegnato a Forza Italia, con il proposito di assicurarsi una solida maggioranza in aula ossia scongiurando una loro eventuale astensione.
Gli studenti della scuola, già in presidio permanente del loro istituto in protesta alla lottizzazione, hanno poi organizzato lo scorso 25 luglio un sit-in davanti a Montecitorio, chiedendo di avere un incontro con Mollicone e con il ministro della cultura Sangiuliano, senza però ricevere alcuna risposta.
Il futuro del testo e la proposta del Terzo Polo
Una persona vicina agli eventi ha dichiarato a THR Roma che il testo al Senato arriverà “blindato”, e che quindi potrebbero non avvenire ulteriori modifiche al testo. In un precedente articolo, una fonte aveva dichiarato alla redazione che il testo “difficilmente sarebbe stato osteggiato nel suo iter in Camera e Senato”.
Ha mostrato preoccupazione anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che in una dichiarazione raccolta da THR Roma aveva avvertito circa il pericolo che venisse messa la fiducia sul testo “impedendo all’opposizione di continuare a insistere”.
In aula è stato presentato il 31 luglio un ordine del giorno anche dal gruppo Italia Viva e Azione, con prima firmataria la deputata Valentina Grippo. Nella proposta del terzo polo viene chiesto al governo di “valutare l’opportunità, una volta nominati i nuovi organi, di avviare un tavolo con il management, il corpo docente, gli studenti del Centro sperimentale di cinematografia, e le associazioni di categoria più rappresentative del mondo dell’audiovisivo”. “Al fine di presentare nuove linee di indirizzo”, si legge nel testo.
“Non intendiamo avviare alcun tavolo di discussione con la successiva amministrazione, e non crediamo neanche ci sarà mai”, afferma Sarah Narducci. “Non crediamo, dopo quello che è successo con Mollicone, che la maggioranza e la nuova amministrazione rispetteranno gli impegni presi”, spiega la portavoce del Comitato degli studenti. Anche se l’ordine del giorno è passato, continua Narducci, “non credo verremo rispettati come organo di rappresentanza”. E conclude: “Non sono stati molto bravi a mantenere le promesse”.
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