Hollywood promuove una proposta di legge per proteggere gli artisti da deepfake e clonazione vocale

Se approvata, il “No AI Fraud Act”, potrebbe frenare l'uso non autorizzato della voce o dell'immagine di una persona per creare contenuti con l'intelligenza artificiale. In USA, ad ora, non esiste una regolamentazione federale sul tema

Una coalizione bipartisan di legislatori della camera dei deputati ha presentato una proposta di legge a lungo attesa per vietare la pubblicazione e la distribuzione di repliche digitali non autorizzate, tra cui deepfake e cloni vocali.

La legge, proposta mercoledì 10 gennaio, intende dare ai singoli il diritto esclusivo di autorizzare l’uso della propria immagine, voce e aspetto fisico conferendo diritti di proprietà intellettuale a livello federale. In base alla proposta legge, gli usi non autorizzati sarebbero soggetti a sanzioni severe e qualsiasi persona o gruppo i cui diritti esclusivi siano stati violati potrebbe fare causa.

Se verrà convertita in legge, la proposta, denominata “No AI Fraud Act”, potrebbe frenare la crescente tendenza di individui e aziende a creare brani registrati dall’intelligenza artificiale utilizzando la voce di artisti e annunci ingannevoli in cui sembra che un artista stia consigliando un prodotto. In assenza di una legge federale sul diritto di pubblicità, i sindacati e le organizzazioni di settore di Hollywood hanno esercitato pressioni per una legislazione che richieda il consenso degli individui all’uso della loro voce e della loro immagine.

“La Sag-Aftra si impegna a proteggere gli individui con tutti i mezzi a disposizione, e influenzare questo tipo di politica pubblica, di cui c’è davvero bisogno, è uno dei tanti modi in cui possiamo garantire che le persone e i loro diritti di proprietà intellettuale siano protetti dallo sfruttamento”, ha dichiarato la presidente del sindacato Fran Drescher in un comunicato. A ottobre, i senatori avevano presentato una proposta separata, che vietava l’uso non autorizzato di repliche generate dall’intelligenza artificiale.

La criticità dell’IA

Le proposte di legge sono state presentate dopo la fine dello sciopero degli attori, in cui l’IA è emersa come punto critico nelle trattative. Proprio come gli attori hanno affrontato il crescente uso dell’IA generativa da parte degli Studios, intendono combattere la creazione di opere che utilizzano la loro voce e la loro immagine in canzoni e pubblicità, tra le altre cose, senza consenso o compenso. La proposta fa riferimento a una pubblicità creata con strumenti di IA generativa in cui Tom Hanks sembra consigliare una polizza odontoiatrica.

Secondo questa legislazione, l’immagine e la voce di una persona costituirebbero diritti di proprietà intellettuale. L’uso di questi diritti sarebbe valido solo se l’individuo fosse rappresentato da un legale durante le trattative. In particolare, i termini dell’accordo devono essere regolati da un contratto collettivo di lavoro.

Martedì 9 gennaio, la SAG-AFTRA e la società Replica Studios, che si occupa di tecnologia vocale basata sull’IA, hanno annunciato un accordo che consente ai membri del sindacato di concedere in licenza le repliche digitali delle loro voci per l’uso nei videogiochi.

La proposta

La proposta di legge, promossa da Maria Salazar (repubblicana, Florida), Madeleine Dean (democratica, Pennsylvania), Nathaniel Moran (repubblicano, Texas), Joe Morelle (democratico, New York) e Rob Wittman (repubblicano, Virginia), prevede che i diritti siano di proprietà esclusiva di un individuo durante la sua vita. Alla sua morte, i diritti possono essere trasferiti a un esecutore testamentario o a un erede per un periodo di dieci anni e scadono dopo due anni se non vengono utilizzati a fini commerciali. Ciò rappresenta una possibilità di sfruttamento della voce o dell’immagine di un artista senza consenso o pagamento.

Le violazioni di tali diritti sono soggette a un risarcimento di 50mila dollari per ogni utilizzo o per i danni effettivi subiti dall’individuo, più eventuali profitti e danni punitivi. Se la proposta sarà approvata, le aziende e gli individui a cui sono stati assegnati in esclusiva i diritti di utilizzo della voce e dell’immagine potranno intentare una causa per danni, con un termine di prescrizione fissato a quattro anni dalla scoperta dell’utilizzo. Il disegno di legge prevede che non vi sia responsabilità se il danno causato dall’uso è “trascurabile”.

Esistono alcune esenzioni per l’uso non autorizzato. I fattori da considerare sono se l’uso è abbastanza trasformativo da costituire un uso corretto e se si tratta di un lavoro di critica tutelato.

La posizione delle case discografiche

Universal Music Group, insieme ad altre etichette discografiche, ha da tempo esercitato pressioni per una legislazione che conferisca agli artisti i diritti sulla loro voce e sulla loro immagine a livello federale.

“Anche se siamo leader nel settore nell’uso dell’IA al servizio degli artisti e della creatività, l’IA che utilizza la loro voce o la loro identità senza autorizzazione è inaccettabile e immorale”, ha dichiarato in un comunicato l’amministratore delegato di Universal Music Group, Sir Lucian Grainge. “Chiediamo al Congresso di aiutare a mettere fine ai nefasti deepfake promulgando questo diritto federale di pubblicità e garantendo che tutti gli americani siano protetti da questo tipo di danno”.

In un comunicato, l’amministratore delegato della Recording Industry Association of America, Mitch Glazier, ha affermato che la legislazione è un “passo significativo verso la costruzione di un ecosistema di IA sicuro, responsabile ed etico”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga