Dead Ringers è davvero la “nuova carne” di David Cronenberg. Eppure non è di David Cronenberg. La serie in sei episodi – su Amazon Prime dal 21 aprile, la showrunner è Alice Birch – è l’adattamento dell’omonimo film del 1988 scritto e diretto dall’autore canadese, e ne è insieme il riflesso inverso e speculare. Inverso perché vuole essere tutt’altro. Speculare perché di quella pellicola anni Ottanta ha in sé l’ossessione, la perversione e la ricerca della pelle. Da scalfire, da indagare, da esplorare.
La pelle che riporta al tocco e il tocco che riporta alla sessualità. Quei genitali da sempre protagonisti nella filmografia del regista, non perché connotazione di un universo dei sensi proibito, bensì organi da stimolare per raggiungere il Nirvana. Un Paradiso fatto anche di dolore. Di quello che assume inedita forma arrivando in versione seriale sulla piattaforma di Prime Video.
Nel film i protagonisti, gemelli entrambi interpretati da Jeremy Irons, sono Beverly e Elliot. Nella serie tv, anche. Le sorelle hanno il volto di Rachel Weisz, lo stesso nome dei corrispettivi maschili, di cui presentano anche i medesimi caratteri. Elliot è la rigida statua di cera con lo chignon alto, Beverly è la chioma impazzita, fatta di cocaina e balli scatenati. Una cosa su tutte le differenzia dai personaggi di Irons: la possibilità di rimanere incinte, di poter generare altra vita. Partorire è il Verbo in Dead Ringers.
Piacere malsano e edonistico in Dead Ringers
Una facoltà che appartiene alle donne e alle loro pazienti – proprio come nella pellicola, anche nella serie di Prime Video le gemelle Mantle sono ginecologhe -, e che diventa l’obiettivo del loro centro di assistenza, in cui sperimentare attraverso metodi non convenzionali qualsiasi via per dare alla luce figli. Bruni, biondi, con gli occhi scuri, con gli occhi chiari. Maschi o femmine. Lavorare sulla carne prima ancora che diventi umana. Anche per questo una delle prime immagini è quella di un piccolo feto espulso durante un aborto spontaneo, accarezzato con amorevolezza da Elliot che lo ha perso.
Un’attenzione che le protagoniste dedicano alla cura delle pazienti e alla solitudine delle donne lasciate a soffrire in silenzio. Ed è lacerante l’urlo che più di una volta viene lanciato da Dead Ringers, che sia quello di una delle gemelle – solitamente di Beverly, la più incontrollabile – o degli spettatori scioccati. Perché in Cronenberg i personaggi erano “inseparabili” e, così, lo sono nella serie.
Dove la promiscuità, lo scambio di droghe e di amanti appartengono al flusso di un’esistenza edonistica, tra piacere e scienza. Costretta a cambiare quando tra Beverly e Elliot si metterà in mezzo proprio una terza donna. Allora Eva viene tentata, la mela mangiata e la sorellanza cade. Ma gli esperimenti rimangono, come quello di uno show che fa della sua natura originaria (il film) tutto ciò che vuole. Come le gemelle Mantle fanno con la loro nuova carne.
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