Babe Paley, Slim Keith e C.Z. Guest sono alcune delle iconiche donne del jet-set che evocano immagini di ricchezza, fascino, alta società. Esattamente come Truman Capote. Conosciute come “I cigni”, dominavano la società newyorkese, e l’acclamato autore di Colazione da Tiffany faceva parte della loro cerchia ristretta.
La seconda stagione della serie antologica Feud di Ryan Murphy, Feud: Capote vs. The Swans, su FX, è incentrata sul complesso rapporto dell’autore con la mondanità, messo in crisi dal suo articolo su Esquire del 1975 La Côte Basque, 1965. La rivelazione da parte di Capote dei loro segreti – tra cui l’insinuazione che il marito di Babe Paley, Bill Paley della CBS, avesse una relazione con la moglie del governatore di New York – portò a una crisi e alla conseguente caduta di Capote dalla scala sociale di Manhattan.
“Tutto doveva dare un senso di ricchezza e di fascino. Ogni cosa era perfettamente curata e lucidata”, afferma Lou Eyrich, la costumista della serie, che ha lavorato con Murphy per 24 anni. “Ogni paio di scarpe e ogni borsa dovevano essere abbinati. La presentazione era tutto, e i loro abiti dovevano far capire che appartenevano a quella società”.
I cigni di Feud
Poiché la creazione dei costumi è legata alla narrazione, forse Paley (interpretata da Naomi Watts) riassume al meglio il concetto quando afferma: “Vediamo l’importanza della presentazione. Sotto sotto, è una recita”.
Eyrich spiega: “Per me era come se tutte quelle donne fossero fragili dentro e dovessero far credere al mondo di avere tutto sotto controllo e di essere potenti nella società in quanto donne. Molte finivano in relazioni senza potere, con mariti che avevano amanti e poi passavano alla moglie successiva”.
Paley, il “cigno” preferito di Capote, era nota per i suoi look sartoriali firmati Mainbocher, Givenchy, Dior e Balenciaga negli anni Cinquanta e Sessanta, e Halston e Bill Blass negli anni Settanta. “Per Babe, avevamo istruzioni di creare qualcosa di semplice, chic, elegante e non appariscente”, spiega lo stilista, che ha creato per Watts un guardaroba che è un mix di vintage e su misura.
Keith (Diane Lane) era una californiana senza fronzoli che prediligeva Oscar de la Renta, Bill Blass e un approccio all’insegna del “meno è meglio”. “Lei era più maschile, mentre Diane è più femminile”, dice Eyrich, “quindi abbiamo barato e trovato un modo per darle uno stile con completi, vestiti e stivali”.
Capote e la scena di ballo
Tom Hollander interpreta Capote, e il cast è completato da Chloë Sevigny nel ruolo di Guest, Calista Flockhart nel ruolo di Lee Radziwill, Demi Moore in quello di Ann Woodward e Molly Ringwald nei panni di Joanna Carson, la moglie di Johnny Carson.
Per una scena cruciale – il famoso ballo in bianco e nero di Capote, noto come “il party del decennio”, tenutosi al Plaza Hotel nel 1966 – Eyrich ha collaborato con lo stilista Zac Posen. Per la loro approfondita ricerca hanno visionato gli schizzi dell’illustratore Joe Eula, le foto di Ron Galella e una rara cassetta Vhs con una registrazione dell’intero ballo fatta dalla CBS. Posen ha vestito una serie di personaggi illustri raffigurati nella serie, tra cui Frank Sinatra e Mia Farrow, Candice Bergen e Andy Warhol.
Le ricerche hanno mostrato che Paley indossava una fodera rossa cremisi sotto il suo abito (“forse come simbolo della sua ribellione”, racconta Posen); lo stilista ha mantenuto la fodera rossa ma, per un ingresso in grande stile, ha scambiato la sua pelliccia con un mantello da opera “che si apre come se avesse due ali di cigno”. Per Woodward, Posen ha realizzato un abito di chiffon “che somigliava a delle ali di passero” e, in linea con il simbolismo degli uccelli, spiega: “Le maschere del Ballo in bianco e nero sono come uccelli acquatici malvagi”.
Posen osserva giustamente: “È stato il Met Gala del suo tempo”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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