[L’intervista contiene diversi spoiler del finale di serie di La fantastica signora Maisel].
Miriam “Midge” Maisel è diventata ufficialmente la “fantastica signora Maisel” nel finale di serie intitolato Quattro minuti. L’ultimo episodio di La fantastica signora Maisel vede Midge (Rachel Brosnahan) correre il rischio più grande della sua carriera quando ha finalmente la possibilità di fare un’apparizione al Gordon Ford Show, contro la volontà di Gordon Ford (Reid Scott).
Quando la moglie di Gordon, Hedy (Nina Arianda), costringe il conduttore del talk show a inserire Midge nel suo programma, lui accetta con riluttanza e infrange la sua regola secondo cui i dipendenti non possono apparire come ospiti nello show. Ma, invece di presentarla come comica, la presenta come “autrice fissa” del programma, mentre i due si siedono su sgabelli invece che sul divano dove di solito siedono i suoi ospiti.
A quattro minuti dalla fine della trasmissione, Gordon lancia la pubblicità, con grande disappunto di Mike Carr (Jason Ralph). Il produttore esecutivo dello show incoraggia il conduttore a riempire il tempo in qualche modo, e lui insiste che si limiterà a “improvvisare” per i pochi minuti che mancano. Midge prende subito da parte Susie (Alex Borstein) e le dice che sta pensando di fare qualcosa che potrebbe danneggiare la carriera di entrambe.
“Qualcosa di avventato che potrebbe andare molto male per entrambe. Potrebbe rovinarci. Sicuramente me, ma anche te, per estensione”, dice alla sua manager, prima di guardare il microfono sul palco. “Hai iniziato la tua carriera salendo su un palco su cui nessuno ti ha detto di salire, dicendo un mucchio di stronzate che nessuno voleva che dicessi. Perciò, Tits Up”, risponde Susie con il loro saluto d’ordinanza.
Rachel Brosnahan e i Quattro minuti di Midge
Con l’incoraggiamento della sua manager, Midge dice a Gordon di non essere mai stata brava a seguire le regole, prima di prendere il microfono e dare vita a un ispirato set di quattro minuti, con i genitori Abe (Tony Shalhoub) e Rose (Marin Hinkle) e l’ex-marito Joel (Michael Zegen) tra il pubblico, che fanno il tifo per lei.
Brosnahan afferma che nessuno avrebbe mai potuto immaginare che la serie finisse nel modo in cui è finita ma, allo stesso tempo, ritiene che sia l’unico modo in cui sarebbe potuta finire. Anche se tutti erano ansiosi di vedere come il cast e la troupe sarebbero riusciti a “far atterrare questo aereo”, l’attrice spiega di non aver mai avuto dubbi sul fatto che i co-creatori Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino avrebbero trovato il modo perfetto per dire addio.
“Mi è sembrato che questo set in particolare racchiudesse molti dei diversi temi, idee e domande con cui Midge si è confrontata nel corso della serie”, racconta Brosnahan a The Hollywood Reporter a proposito del set di quattro minuti che fa diventare Midge una superstar. “Che cosa significa essere una donna; che cosa significa essere una madre; che cosa significa avere grandi ambizioni in un’epoca in cui questo era disapprovato, e ti rendeva meno attraente, come dice lei; che cosa significa essere audaci e coraggiosi; che cosa significa essere soli; e anche che cosa significa avere amore e sostegno”.
In una conversazione con THR, l’attrice vincitrice di un Emmy ha parlato dell’eredità de La fantastica signora Maisel, della scena finale di Midge e Lenny Bruce, dell’ultimo giorno sul set del cast e della troupe e di molto altro ancora.
Ci sono così tante scene struggenti e commoventi nell’episodio finale. Qual è la scena che le è rimasta più impressa dopo averla girata?
Ce ne sono due. Probabilmente l’ultimo “Tits Up” con Alex, perché ci è sembrato che si chiudesse il cerchio, e non riuscivamo letteralmente a guardarci negli occhi quando l’abbiamo girata. Alex può essere una specie di muro di mattoni. Non dà molto a vedere e può essere un po’ come Susie in questo senso. Così, quando Alex è stata la prima a iniziare a piangere, l’ultimo giorno di riprese, abbiamo capito che eravamo tutti fottuti. E poi la scena del divano con Gordon, quando lui la chiama per la prima volta “La fantastica signora Maisel”.
È stata l’ultima scena che abbiamo girato, e la mia apparizione in quella scena è stata l’ultima della serie. Quindi, quello è il momento che rimarrà impresso nella mia mente per sempre. È stato così emozionante, e c’erano tutti. Guardavo verso un pubblico composto dal cast ma anche dalla troupe, perché l’inquadratura era su di me. Quindi tutti erano in piedi in semicerchio: Marin, Tony, Michael, Joel Johnstone, che interpreta Archie, Bailey De Young, che interpreta Imogene, Alex e il nostro operatore steadicam, tutti i dirigenti di Amazon, Amy e Dan e i nostri sceneggiatori, il nostro addetto alla messa a fuoco e tutto il cast e la troupe. Sembrava che l’unico modo in cui la serie sarebbe potuta finire fosse tutti insieme. Ci è voluta una piccola nazione per realizzare questo show e poterlo concludere con tutti è stato davvero speciale.
Tornando alla scena in cui Midge è seduta sul divano di Gordon, com’è stato sentire finalmente le parole “la fantastica signora Maisel” e perché era così importante che venissero da Gordon?
Il fatto che vengano da Gordon, beh, questa è una domanda per Amy Sherman-Palladino e Dan Palladino. È stato il momento che mi ha colpito di più durante la lettura del copione. Mi ha riportato a quando ho sentito il titolo della serie per la prima volta, quando nessuno di noi sapeva cosa fosse, quando era un copione nella mia casella di posta elettronica in un momento in cui ero abbastanza certa di non voler più fare televisione per un po’. Far parte di questo show e incarnare questa persona negli ultimi sei anni della mia vita mi ha cambiato in più modi di quanti ne possa contare, e non viene mai detto ad alta voce nello show. Perciò, il solo fatto di sentirlo dire apertamente, quando eravamo tutti nella stessa stanza, è stato un colpo allo stomaco, al cuore e al cervello, e sono scoppiata a piangere quando l’abbiamo sentito durante la lettura del copione.
Così, quando Amy mi ha dato l’opportunità di scegliere quale sarebbe stato il momento finale che avremmo girato, mi è sembrata la scelta più ovvia. Ed è stato bello che l’abbia detto uno come Gordon, perché significava che tutti noi, persone che facevano parte di questo show da più tempo di quel personaggio, abbiamo potuto ascoltarlo e viverlo insieme. Quando abbiamo fatto quella scena, abbiamo girato in entrambe le direzioni. Per prima la parte del pubblico. Quindi, la prima volta in cui ho sentito quella frase sul set è stata durante le riprese di Tony, Marin e Caroline. E sono contenta che l’abbiamo fatta così perché ho iniziato subito a singhiozzare e hanno dovuto rifarmi tutto il trucco. Quando l’abbiamo girata, era ancora una reazione molto reale, ma più adatta al momento della storia.
Nel corso della serie, Joel, Abe e Rose hanno tutti espresso il desiderio di non essere il bersaglio delle battute di Midge, ma qui tutti facevano il tifo per lei e ridevano insieme a lei. Com’è stato per lei vedere questa crescita nei loro personaggi?
“Catartico” è sempre la parola che mi viene in mente. È stato come mettere un punto al viaggio che Midge ha fatto con tutti questi diversi personaggi nel corso delle cinque stagioni. Li ha riuniti tutti e li ha uniti per sostenerla in un modo che è stato davvero soddisfacente per chi è dentro la storia, ma spero anche per il pubblico che guarda a casa.
Amo moltissimo ognuna di queste relazioni individuali. Mi piace quanto sia stata frastagliata la relazione tra Midge e Joel e quanto sia onesto il fatto che un momento siano completamente sulla stessa lunghezza d’onda e il momento successivo non potrebbero essere più distanti, per poi ritrovare la strada l’uno dell’altra più e più volte, a volte come amici, a volte come amanti, a volte come anime gemelle. Adoro il rapporto tra Midge e Abe. Il loro è forse quello che è cresciuto di più. Quando incontriamo questi personaggi per la prima volta, Midge è molto legata a sua madre e il suo sogno, il suo obiettivo più grande sarebbe quello di essere esattamente come Rose.
Vorrebbe essere vestita in modo favoloso, essere magra e salire giusto di un paio di piani nel loro palazzo. Prende a modello la madre e la guarda con ammirazione. Ma nel corso della serie, lei si rende conto di essere molto più simile ad Abe di quanto avesse mai pensato, e lui si rende conto di essere molto più simile a lei – o di voler essere più simile a lei – di quanto avesse mai pensato, e la crescita del loro rapporto è stata così commovente. Nel fare quell’ultimo set di stan up comedy mi sono resa conto che in realtà non avevo mai recitato per quei personaggi, o che erano passati anni e anni dall’ultima volta che avevo fatto un set per loro. Non ne avevo mai fatto uno di fronte a tutti loro insieme, e c’era qualcosa di molto speciale nel poterlo fare e sentire il sostegno non solo dei personaggi ma anche degli attori.
Come si è sentita a salire sul palco del Gordon Ford Show e a correre un tale rischio che culmina nel decollo definitivo della carriera di Midge?
Anche se non avremmo mai potuto prevederlo, ci è sembrato l’unico modo in cui lo show avrebbe potuto concludersi. Ovviamente eravamo tutti ansiosi di sapere come diavolo avremmo fatto atterrare questo aereo. E non ho mai avuto dubbi sul fatto che Amy e Dan avrebbero trovato il modo di farlo. Mi è sembrato che questo set in particolare racchiudesse molti dei temi, delle idee e delle domande con cui Midge si è confrontata nel corso della serie: che cosa significa essere una donna, che cosa significa essere una madre, che cosa significa avere grandi ambizioni in un’epoca in cui queste non erano viste di buon occhio, in cui ti rendevano meno attraente, come dice lei; che cosa significa essere audaci e coraggiosi; che cosa significa essere soli; e anche che cosa significa avere amore e sostegno. L’ho amato e ho amato ogni secondo in cui l’ho fatto.
Per quanto ne abbia già parlato più volte, sto ancora metabolizzando gli ultimi due giorni e la fine di questa serie. Probabilmente non avrò parole intelligenti da dire per molto tempo, ma mi è sembrato che il cerchio si sia chiuso e, nelle riprese di gran parte del discorso, lo si può vedere. La telecamera gira letteralmente intorno a me e a Midge e ci riporta a un’illuminazione che ricorda il Gaslight delle prime stagioni. Ci siamo sentiti come se fossimo allo stesso tempo in quel momento e anche in tutti gli altri set che Midge ha fatto.
Nella scena finale della serie, vediamo che Midge e Susie sono ancora amiche 50 anni dopo l’inizio dello show. Perché pensa che questo sia stato il modo perfetto per concludere la serie e cosa dice della loro amicizia?
È il loro “per sempre”. Sono loro due contro il mondo fino alla fine, e se ne vanno ridendo. È l’unico modo in cui sarebbe potuta andare per loro due, e non importa quanto siano distanti, quali esperienze abbiano avuto insieme e da sole, non importa quanto abbiano litigato, riso e pianto, avranno sempre l’un l’altra, e sono anime gemelle. Sono la storia d’amore al centro de La fantastica signora Maisel.
Nel finale vediamo due scene molto emozionanti tra Midge e Lenny. Com’è stato girarle?
Mi è sembrato un cenno importante al modo in cui si è conclusa la storia del vero Lenny Bruce, ma anche una celebrazione di ciò che Lenny è stato nel nostro show e per Midge. Vediamo un po’ l’inizio della fine di Lenny Bruce, e credo che sia Midge che Susie riescano a vedere i segni premonitori, e questo è un momento molto buio e difficile per loro due. E poi, concludiamo su Midge e Lenny con un flashback che li riporta all’indomani di un momento in cui la loro relazione è cambiata e allo stesso tempo non è cambiata affatto. Lenny è sempre stato una sorta di creatura mitica in questo show. È la fata madrina di Midge. È il suo pari intellettuale, la persona che ammira di più e di cui vuole emulare la carriera, e forse la persona, al di fuori di Susie, di cui si fida di più e da cui sente di essere vista e compresa come quasi nessun altro. Mi piace che Lenny, come ha sempre fatto, preveda il futuro di Midge. È la cosa più vicina alla sfera di cristallo che lei abbia.
Nell’episodio finale, prima dei titoli di coda, appare un ringraziamento alla figlia di Lenny Bruce, Kitty. Che ruolo ha avuto nel modo in cui è stata raccontata la storia di Lenny?
So che aveva avuto delle conversazioni con Amy e Dan, e che è venuta sul set in una delle prime stagioni, e abbiamo avuto l’opportunità di incontrarla, ed è stata così adorabile e così incoraggiante verso la serie. Non so se ci siano state conversazioni con lei su come la serie sarebbe finita, ma la sua benedizione è stata davvero importante per tutti noi. Siamo grandi ammiratori di suo padre e, per estensione, di lei. Le sono molto grata per aver permesso che Lenny fosse una figura così importante nella nostra serie.
Hai parlato un po’ del tuo ultimo giorno sul set, ma puoi darci qualche dettaglio in più? Com’è stato dire addio in questo modo?
Oh, l’intera giornata è stata surreale. Ci siamo sentiti come se avessimo i piedi ben piantati a terra ma anche come se fossimo su una nuvola da qualche parte, a guardare questo capitolo che si stava concludendo. Mi sembra che abbiamo pianto – tutti – dal momento in cui siamo arrivati sul set quel giorno. In un modo davvero bello e poetico, abbiamo sentito la solennità e il peso della fine di questo enorme capitolo, ma è stato anche un giorno come un altro, nel senso migliore del termine. Avevamo molto lavoro da fare. Quindi, abbiamo assaporato ogni momento ma avevamo anche bisogno di portare a termine la giornata, quindi siamo entrati e ci siamo preparati per l’ultima volta. Ci siamo sistemati i capelli, il trucco e i migliaia di strati di biancheria intima, e in realtà avevo indossato quel vestito per tutta la settimana.
Abbiamo girato tutto il materiale del Gordon Ford Show l’ultima settimana, quindi ho rimesso lo stesso abito. Prima di vestirci, siamo andati sul set e abbiamo fatto alcune prove. Come ho detto, io e Alex non riuscivamo a guardarci in faccia. E nemmeno io e Amy riuscivamo a guardarci negli occhi. Quindi, tutti guardavano ovunque, tranne che l’uno verso l’altro e dicevano le parole ad alta voce e stavano all’incirca dove dovevano essere, in modo che tutti potessero illuminare la scena e capire cosa avrebbe fatto la macchina da presa per poi iniziare a girare.
Non ricordo esattamente in che ordine abbiamo girato tutto, ma ricordo che l’ultima scena che abbiamo girato è stata la mia sul divano con Gordon Ford. Abbiamo fatto una o due riprese e non è stata la scena più difficile da girare, soprattutto se paragonata ad altre che avevamo girato quella settimana, e questo è stato voluto. Amy continuava a chiedere un’altra ripresa. Continuava a dire: “Ok, ancora una”. All’inizio veniva a fare dei piccoli appunti, poi ha smesso di venire e abbiamo sentito solo: “OK, ancora una”. E io continuavo a chiedermi: “Beh, cosa le serve? Sto facendo qualcosa di terribile senza accorgermene?”.
E poi ci siamo resi conto che Amy non era ancora pronta a fare il final cut. E alla fine lo abbiamo fatto. E credo che per un attimo siamo rimasti tutti seduti lì, sconvolti. Nessuno si è mosso e poi hanno lanciato i coriandoli, il che è stato scioccante. I coriandoli rosa sono caduti ovunque, c’è anche un video. Insomma, tutti ci siamo avvicinati l’uno all’altro e abbiamo iniziato a piangere. Non c’era un occhio asciutto sul set. Tutti i nostri burberi cameraman, i tecnici delle luci, i macchinisti e gli elettricisti, tutti piangevano. Abbiamo fatto un piccolo brindisi e poi, verso le due del mattino, siamo andati tutti a casa.
Ho visto il video sul suo account Instagram
Non sapevamo cosa fare. La cosa bella del modo in cui funziona la televisione è che abbiamo finito quel giorno, e poi è partita la post-produzione, e poi abbiamo iniziato a radunarci di nuovo per iniziare a promuovere la stagione. Abbiamo fatto un evento per il finale di stagione di recente, quindi, almeno per quanto riguarda il cast, non ci libereremo presto l’uno dell’altro, ma ci manca la nostra troupe. Ci manca questo gruppo. Ogni singola persona in questa serie era al suo massimo quando ha cominciato e ha continuato ad alzare l’asticella, stagione dopo stagione.
Credo che il fatto che molti membri della troupe siano stati presenti dalla prima stagione fino alla fine la dica lunga sull’ambiente che si è creato su questo set. È una famiglia. Si passa più tempo con queste persone che con la propria famiglia la metà delle volte. Quindi sì, sentiamo la mancanza gli uni degli altri. Ma se ho imparato qualcosa in questi oltre 10 anni di lavoro, è che non ci si dice mai addio. È più un “Ci vediamo dopo”. Tutti noi troviamo il modo di incrociare le nostre strade ancora e ancora.
Ha avuto voce in capitolo sul finale?
Non ho voce in capitolo su ciò che accade o è accaduto a Midge o agli altri personaggi nel corso delle cinque stagioni. Ma è stato un vero dono anche potersi presentare come semplice attore, con un unico compito, quello di pronunciare queste parole brillanti e indossare questi bellissimi abiti, vivere in questi splendidi set ed essere illuminata e ripresa magnificamente da David Mullen e da tutta la troupe di operatori. Ma Amy ha avuto una visione cristallina di cosa fosse questo show e di chi fosse questo personaggio fin dal primo minuto. Lo show ha preso vita dalla pagina fin dall’episodio pilota, e ricordo così chiaramente le nostre prime prove con la macchina da presa, in cui lei aveva un’immagine in testa, e tutti noi facevamo una prova dopo l’altra per cercare di darle vita. Sapeva esattamente come voleva che fosse l’iconico taglio di capelli di Midge, il suo trucco e gli abiti, e sapeva esattamente come voleva che suonasse. Quindi, è stata una sfida davvero meravigliosa cercare di essere all’altezza della visione di Amy per questo personaggio in questo show per sei anni.
Amy e Dan hanno discusso con voi della possibilità di concludere la serie ora piuttosto che tra un anno?
È stata una sorpresa terminare dopo cinque stagioni. Avevo sentito dei brandelli di conversazione su una sesta stagione. C’è una grande macchina al lavoro e non sono sempre al corrente dei loro discorsi, ma credo che alla fine, una volta deciso che la quinta stagione sarebbe stata l’ultima, tutti si siano messi al lavoro per assicurarsi che questa stagione rendesse giustizia alla storia e ai personaggi che avevamo creato. È stato un dono più raro di quanto dovrebbe essere sapere in anticipo che questa sarebbe stata l’ultima stagione, perché non è sempre così.
Tutti noi abbiamo fatto serie – io sicuramente ne ho fatte – in cui si dice “ci vediamo” alla fine della stagione, e poi si scopre che non si tornerà, e la storia finisce senza tante cerimonie proprio lì, con una mail o una sola telefonata. Quindi, abbiamo avuto l’opportunità di far atterrare insieme questo aereo.
Ci sono state discussioni su un possibile spinoff?
(Ride, ndr) Tutti hanno un’idea per uno spinoff. Ci sono state così tante proposte nelle ultime settimane e mesi. So che Michael Zegen sta cercando di realizzare come spinoff Il fantastico signor Maisel. Alex Borstein ha proposto il musical. Jason ha proposto Il fantastico Mike Carr, quindi ci sono infinite opportunità per gli spinoff se Amy e Dan dovessero decidere di farne uno.
La fantastica signora Maisel ha contribuito a far crescere Prime Video con questa popolare serie vincitrice di vari Emmy. Se guarda agli inizi e a ciò che lo streaming è diventato da allora, che cosa la stupisce di più di questo viaggio, di dove sono iniziate le cose e dove sono dirette ora?
Mmmh, bella domanda. Una delle cose per cui sono più grata è che quando abbiamo iniziato questo viaggio con La fantastica signora Maisel, non avevo mai visto sullo schermo un personaggio come Midge o un’amicizia come quella tra Midge e Susie. Da quando è uscito questo show, ce ne sono molti altri che seguono donne di tutti i tipi, gruppi di donne, amicizie femminili e le mettono in primo piano in un modo che è davvero entusiasmante.
Spero che questa serie faccia parte di una nuova ondata di storie sulle donne, che ci mostri le donne sotto luci inaspettate e le metta al centro di storie che di solito non le riguardano. E questa è una di quelle. La Storia è stata raccontata dagli uomini per gli uomini e parlando di uomini, e questo è quello che spero sia l’inizio di un’ondata di storie sulle donne, raccontate dalle donne, per le donne, gli uomini e tutti gli altri. È una delle cose che mi entusiasmano di più: uno spazio in cui si ha l’impressione che, a causa della mole di progetti che vengono realizzati dalle piattaforme streaming, ci siano così tante altre storie che vengono raccontate e a cui non è stato dato spazio prima.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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