Regina Cleopatra, la nuova docuserie Netflix al centro delle recenti polemiche sul blackwashing (la pratica di usare attori neri per interpretare personaggi storici di altre etnie), torna a far parlare di sé. In seguito all’uscita sulla piattaforma di streaming, ha ricevuto uno dei punteggi più bassi mai registrati sul popolare sito di recensioni Rotten Tomatoes. Ad oggi, il punteggio dell’audience, con più di 5000 recensioni scritte dagli spettatori, si attesta al 2%. Si tratta di un lieve miglioramento rispetto all’1% dei giorni scorsi, mentre per quanto riguarda le recensioni “professionali”, la serie si aggiudica un magro 10% di consensi.
La polemica dunque sembra tutt’altro che morta, visto anche che la qualità stessa del prodotto non sembra giustificare punteggi così atroci. Parrebbe invece che sia i critici che il pubblico abbiano usato il sito per scagliarsi su una produzione che, a loro parere, poteva essere pensata meglio. Stando alla rivista Insider, quello messo a segno da Cleopatra “è probabilmente il punteggio più basso nella storia della serie tv”.
Scritta e narrata da Jada Pinkett Smith, la serie aveva suscitato forti perplessità per la sua scelta di affidare ad un’attrice britannica di origini africane, Adele James, il ruolo della protagonista, la regina egizia della dinastia tolemaica Cleopatra. Polemiche che nascono soprattutto dal fatto che, storicamente, la dinastia tolemaica è di origine greca, non africana. Lo stesso governo egiziano ha fortemente criticato la serie, affermando “in Egitto non siamo neri”. La risposta di Pinkett Smith e della produzione è stata che “il blackwashing non esiste” e che “non sappiamo quale sia il colore della pelle di Cleopatra”.
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