Dopo che Nicole Beharie è entrata a far parte della terza stagione di The Morning Show di Apple TV+, nei panni della nuova conduttrice Chris Hunter, un momento cruciale del suo rapido processo di preparazione è avvenuto parlando con Gayle King di Cbs Mornings. Beharie racconta che la veterana del telegiornale “mi ha raccontato di un momento in cui si è sentita come se il peso del mondo fosse sulle sue spalle e in cui la sua identità di donna nera in questo spazio era più pesante di quanto avrebbe voluto”.
Dopo che Beharie ha rivelato la sua preoccupazione sul fatto di essere adatta al tono del cast e di entrare in quella che lei descrive come la “macchina ben oliata” della serie, King – facendo riferimento alle sue esperienze come conduttrice – ha risposto: “Non abbiamo tempo per questo. Tu sei la risposta ai sogni di molte persone, e in fondo nessuno è veramente interessato alla tua situazione”.
È un consiglio che ha aiutato l’attrice a fornire un’interpretazione più trattenuta ma ugualmente potente durante una scena chiave sul posto di lavoro che avrebbe potuto essere interpretata in modo emotivamente più esplosivo. Quel momento vede Beharie e Holland Taylor impegnate in una sorta di ping pong, mentre i loro personaggi conducono un incontro in onda per parlare dei commenti razzisti fatti durante il processo di assunzione di Hunter da Cybil Richards, presidente del consiglio di amministrazione del network, che sono stati divulgati alla stampa.
“Ci sono così tante interviste di persone che affrontano conversazioni difficili con persone molto intelligenti, e vengono facilmente ignorate a causa del colore della pelle. Le guardi e vedi i micro-sussulti”, spiega Beharie, sottolineando di aver guardato “tonnellate” di quel materiale. “Non ho pensato che si trattasse di un ‘colpo di scena’. Chris è arrabbiata e ferita per questo, ma si rende conto che il cambiamento non avviene senza che lei si faccia avanti. Fare questa intervista è una cosa importante e va fatta con attenzione perché si dà alla persona l’opportunità di rimediare, anche se non la coglie”.
Beharie racconta che la scena è stata sottoposta a diverse modifiche del copione e descrive le riprese come “un giorno davvero difficile”, con persone fuori per Covid e il regista dell’episodio che dirigeva da una “roulotte fuori da qualche parte”. All’epoca, non era sicura di come sarebbe andata a finire. La situazione è cambiata dopo la messa in onda dell’episodio, che ha iniziato a raccogliere un tipo di risposta che Beharie non si aspettava: una reazione “catartica” che sottolinea come il grande momento di Hunter sia diventato la risposta a persone il cui sogno di ottenere la responsabilità è stato negato.
“Ho sentito parecchi giornalisti, bipoc, neri, donne, donne bianche, uomini, tutti i tipi di persone che hanno dovuto reprimere quello che stavano passando”, dice. “C’è qualcosa nel suo coming out e nel discutere di qualcosa di così personale. La cosa più importante per me, però, era che non si trattasse solo di lei. Era emblematico di una dinamica che si sta verificando nella cultura e in altri ambienti di lavoro, praticamente ovunque”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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