Uno dei film italiani più attesi del 2024 è quello che vede uno dei nostri registi più talentuosi e coraggiosi con il divo più outsider di Hollywood che qui sarà un veterano della seconda guerra mondiale alla ricerca di un figlio perduto. E presto lo vedremo nei panni di Fidel Castro
Animazione Disney oppure Una poltrona per due? Lo Schindler britannico di Anthony Hopkins o Il Miracolo sulla 34ª strada? Cosa guardare durante le festività tra Netflix, Prime Video, Disney+ e le nuove uscite in sala. Oltre ai grandi classici di cui non ci si stanca mai e i titoli da (ri)scoprire
La durata più lunga significa meno proiezioni - e meno vendite di biglietti - per le sale, che competono con i comodi divani degli spettatori grazie allo streaming. L'aggiunta di pause potrebbe spingere il pubblico a tornare?
Il film di Natale della coppia di comici siciliani è una commedia divertente e profonda che usa di nuovo la religione come (pre)testo per riscrivere le storie che fondano la nostra identità riviste e (politicamente s)corrette. Dal 14 dicembre in sala, oltre a Salvo e Valentino ci sono le ottime Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta
In un'atmosfera scherzosamente dickensiana, ribaltata dai personaggi che la popolano, nel film di Paul King l'eccentrico cioccolataio di Roald Dahl diventa mago e incantatore. E ha tutte le carte in regola per conquistare il botteghino natalizio
Sorpasso vicino: ormai solo 400 mila euro separano C'è ancora domani da Oppenheimer, che guida la classifica stagionale con 27,5 milioni di euro. Nella settimana Napoleon resiste al secondo posto, si conferma vincente il passaparola per Cento domeniche di Antonio Albanese. Per le feste pochi blockbuster, a parte Wonka e Wish
Il 30 dicembre è il Vacanze di Natale Day. E uno dei suoi protagonisti li rivendica tutt'ora "anche se la critica ha scambiato la persona con il personaggio, non sono mai stato il cafone che interpretavo". Sul cinema italiano dice "Non bisogna invidiare Paola Cortellesi". Ora su Prime Video con Gigolò per caso, I limoni d'inverno di cui è mattatore è tanto bello quanto è stato invisibile. "Vacanze di Natale mi ha regalato l'affetto di tanti, ma mi ha tolto due film"
Dall'attesissimo Nosferatu a The Fall Guy e il quarto capitolo di Cattivissimo me, Universal prova a ripetere il successo dell'anno che sta per concludersi con una programmazione che insiste sui pezzi pregiati della sua consueta strategia: genere, Minions e panda esperti di arti marziali
La sala romana è prima tra i 713 concorrenti italiani. Oltre 90 mila biglietti venduti, rispetto ai 60 mila dello scorso anno. 1975 proiezioni in un anno, un pubblico per il 65% under 35, film dalle 11 alle mezzanotte, un'aula-studio aperta 24 ore su 24. Valerio Carocci, presidente Fondazione Piccolo America: "Il segreto sono i contenuti"
La tavola rotonda organizzato a Terni da Umbria Film Commission ha evidenziato le preoccupazioni del settore: dal maggior riconoscimento del lavoro autoriale all'aumento dei costi delle maestranze fino al necessario cambiamento delle regole di accesso al tax credit. Che incide sull'attrazione delle produzioni internazionali. "Non vince il più forte, vince chi si adatta meglio"
Fa discutere il no ai soldi selettivi pubblici di C'è ancora domani. L'ex titolare del dicastero della cultura al successore: "Il compito di un ministro è tutelare l'autonomia della commissione tecnica e rispettarne le decisioni, incluse quelle non condivise". La replica: "Non accetto lezioni da nessuno"
La polemica sui mancati fondi erogati al film di Paola Cortellesi ha fatto riesplodere il dibattito sul ruolo delle strutture del ministero della cultura che devono decidere sulle domande presentate dalle produzioni. Ebbene, quali sono i criteri, quali le regole? Chi sono i componenti e cosa possono decidere? Quali "portafogli" hanno a disposizione? Ecco le risposte
Un altro record per la regista romana, che entra nella top 30 degli ultimi 30 anni al box office. Non solo: con il suo film entrano in quella classifica tante "prime volte": la prima donna, la prima opera con quel tipo di incasso che non sia uscita a Natale, la prima protagonista, la prima volta di un distributore che non sia uno dei tre mammasantissima del commerciale. E non finisce qui.
Certo, i tombaroli del film di Alice Rohrwacher - dal 23 novembre in sala - richiamano una scena di Roma, con l'irruzione della modernità che devasta l'antico. Ma anche, ovviamente, Paolo Sorrentino, che cita sia La dolce vita che i Vitelloni. Così fanno Nanni nel Sol dell'avvenire e forse anche Saverio Costanzo in Finalmente l'alba. D'altronde, come diceva Woody Allen a chi gli chiedeva se si sentisse Dio: "Devo pur prendere qualcuno per modello”
Il grande attore, regista e comico si racconta: svelando che a teatro sta lavorando su un testo sulle religioni, che un giorno porterà sul palco il Grigio di Giorgio Gaber, che il prossimo film si occuperà dei fondi multinazionali e che nel caso del cineasta finlandese non leggerebbe neanche la sceneggiatura prima di accettare. E che se non crede in un progetto dice no a chiunque, anche ai big del cinema italiano. L'intervista con THR Roma
L'ultimo capitolo della famosa saga, negli Stati Uniti partito in sordina (44 milioni di dollari contro i 102 de Il canto della rivolta), in Italia va bene, ma non abbastanza da insidiare il film italiano che ormai sta abbattendo qualsiasi proiezione e regola precedentemente conosciuta. La curiosità: al 17esimo posto League of Legends, la diretta, proiettata in 9 sale del circuito The Space, della finale mondiale del campionato dedicato all’omonimo videogioco
Un bagno di folla per il regista che si è generosamente dato al pubblico di Salerno dove ha elogiato C'è ancora domani - "A volte produttori e distributori sottovalutano il pubblico, pensare di intuirne i gusti è per lo meno presuntuoso" - e ha detto la sua anche su Scorsese. "Ho amato altri film suoi di più. Molti altri". E rivela: "E la prima volta che un festival mi dedica una maratona notturna. Di 11 ore!"
"Un film è solo un film, ma serve a creare connessioni reali contro la crudeltà e l'oppressione. E se è di migrazione che parliamo, dobbiamo riconoscere la nostra stessa responsabilità": parola del regista inglese, che a Roma ha presentato il suo ultimo lavoro, The Old Oak. L'intervista con THR Roma
Parola a chi sta vendendo all'estero la pellicola italiana dell'anno. Diciotto paesi già raggiunti, la possibilità di triplicare questo numero, un'analisi di come potrebbe migliorare la circuitazione del nostro cinema nel mondo. E la bella scoperta che più dell'attore famoso vale l'autore e il festival in cui si viene selezionati. Sognando Joaquin Phoenix
Il regista parla del suo nuovo film, in sala a San Valentino, ricorda Francesco Nuti e svela come sia riuscito a convincere grandi star internazionali a lavorare con lui, da Bowie a De Niro passando per Depardieu. "Non si deve aver paura di raccontare le storie da altri punti di vista. Shakespeare il suo capolavoro nel 2023 lo avrebbe scritto diversamente"