Dalla primissima scena del "latte più" fino alla punizione dei drughi, dallo stupro sulle note di Singin' in the Rain alla cura Ludovico: il film del 1971 è un trionfo di sentimenti contrastanti, tra repulsione e pietà
Rifiutato dalla Mostra del cinema di Venezia e poi vincitore dell'Orso d'argento a Berlino nel 1962, il film di Francesco Rosi è ancora oggi un racconto esemplare dei legami tra politica e mafia. E per questo anche oggetto di censura
I primi sette minuti del film di Spielberg, con il piccolo alieno che cammina solo nella foresta, sono un esempio di magistero registico. Tra le tante immagini indimenticabili, la più iconica: i bambini che volano sulle biciclette davanti alla luna
Stanley Kubrick, spesso accusato di essere tirannico e freddo, ha girato uno dei film più antimilitaristi della storia del cinema, con un finale commovente in cui la protagonista è la sola donna nel cast. Una ragazza che diventerà molto importante per la sua vita
L'infanzia di Ivan è uno dei grandi classici del cinema russo e una delle perle del grande cineasta di culto Andrej Tarkovskij. Anche grazie a una delle scene d'amore più sfrontate e poetiche della storia della Settima Arte
Quel sorriso finale, la fioraia ed il vagabondo, la scoperta di una verità sconvolgente: è la scena finale di Luci della città, immenso capolavori di Charlie Chaplin. Una pellicola "contromano", la vittoria disperata dell'ultimo film muto sull'avvento del sonoro
Il finale del capolavoro di Louis Malle del 1987: l'addio appena accennato ai ragazzi ebrei trascinati via dai nazisti, la delicatezza di un gesto a fronte dell'orrore della Shoah
Quella sequenza iniziale con il volo della statua di Cristo sui tetti di Roma, il bagno nella Fontana di Trevi, il sorriso della ragazzina piena di grazia sulla spiaggia nel finale, le occhiaie beffarde di Mastroianni: pochi film sono entrati vorticosamente nell'immaginario collettivo come La dolce vita. Ecco perché.
Il ballo fra John Travolta e Uma Thurman sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry è una delle sequenze più amate del classico di Tarantino, Palma d'oro nel 1994 e Oscar alla sceneggiatura nel 1995
Quello diretto da Michael Curtiz nel 1942 è probabilmente il più iconico di tutti i film. Memorabile, come pochi altri. Ma sarebbe bastato poco per incrinarne gli equilibri: per esempio, lo sapevate che la prima scelta per la parte che poi fu di Bogart era il futuro presidente Usa?
Il poeta Federico García Lorca, in uno dei suoi versi più famosi, diceva: también se muere el mar. È questo che lo accomuna al war movie di Steven Spielberg, durante la folgorante sequenza d'apertura sulle spiagge della Normandia
Sessant'anni fa usciva il capolavoro di Luchino Visconti tratto dal celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (che ora diventa per Netflix una serie). Ma pochi sanno che Burt Lancaster il cineasta non lo voleva
La Vienna in macerie del primo dopoguerra, il sorriso di Harry Lime che emerge dal buio, la celeberrima battuta sul Rinascimento e l'orologio a cucù degli svizzeri: le scene-simbolo del Terzo Uomo raccontate da Antonio Monda
Dalla Croisette al Lido: il lavoro parallelo dei rispettivi direttori Fremaux e Barbera, la politica degli autori (quest'anno, tra gli altri, Loach, Anderson, Rohrwacher). La principale differenza? Il peso del mercato
Antonio Monda traccia per THR Roma il ritratto della protagonista femminile di Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, il 20 maggio a Cannes
Può l'IA diventare un artista? È la domanda cui ha cercato di rispondere il regista di Moneyball, che presenta immagini generate con il software DALL-E
Decine di titoli all'anno, gli studios che aumentano i budget, l'affermazione di nuovi autori: cosa rende il cinema horror così redditizio, longevo e amato ai quattro angoli del globo? La risposta non è solo economica