Topi antropomorfi, tommy gun e fedora, con in sottofondo un po’ di jazz. Mouse, videogioco sviluppato dallo studio polacco Fumi Games, ripropone le storie gangster, ma con un tratto decisamente unico. “Ci siamo accertati di non violare alcun copyright di Disney”, spiega a The Hollywood Reporter Roma il Ceo Mateusz Michalak.
Con un trailer pubblicato su YouTube sette mesi fa, e che ha raggiunto quasi tre milioni di visualizzazioni, Michalak e il suo team hanno annunciato un progetto che ha catturato l’attenzione del pubblico per la sua direzione artistica ispirata ai cartoni animati degli anni Trenta e Quaranta, con la tecnica definita rubber hose animation, cioè con personaggi molto snodabili e molleggiati, e che si comportano – come da nome – come un tubo di gomma.
Un piccolo respiro di sollievo è arrivato poi a inizio anno, quando i diritti del classico Mickey Mouse in bianco e nero, dal cortometraggio del 1928 Steamboat Willie, sono ufficialmente scaduti secondo legge statunitense, poiché sono passati 95 anni dalla prima pubblicazione. Ora, quella specifica rappresentazione di Topolino, è di dominio pubblico.
Mouse, una gangster story
Scoccata la mezzanotte del 2024, il Mickey Mouse degli anni Venti si è trovato protagonista di film dell’orrore e videogiochi, comparendo anche tra i nemici di Infestation 88, gioco realizzato da Nightmare Forge Studio e che si ispira al successo per Pc, poi diventato blockbuster, Five Night’s at Freddy’s.
Ma prima che l’anima orroristica del personaggio trovasse la sua strada sulla scia di Winnie The Pooh, Fumi Games aveva già pubblicato alcune immagini del suo ultimo progetto: uno sparatutto in prima persona, che si ispirava a quell’epoca dell’animazione, e che catapulta i giocatori in una storia in salsa noir. E lo stile, anche con l’utilizzo del bianco e nero, ricorda molto Steamboat Willie.
“Quando abbiamo cominciato il processo creativo di Mouse più di due anni fa, non ci siamo resi conto che assomigliava a Topolino fino a quando non abbiamo mostrato un’anteprima all’inizio dell’anno”, racconta Michalak a THR Roma.
“Il nostro gioco si ispira allo stile dei cartoni animati di un tempo realizzati dai Fleischer Studios (storica società di animazione che aveva sede a Broadway, New York, e autrice dei cartoni di Popeye e Betty Boop, ndr). Siamo influenzati da varie creazioni di quell’epoca, in particolare da Braccio di Ferro”.
L’animazione anni Trenta
Per il Ceo di Fumi Games, Mouse punta più “sull’elemento della nostalgia” e “dello stile di quel periodo”. “Nel gioco appariranno elementi iconici di vari fenomeni della cultura pop di quell’epoca, e non solo”. Ma appariranno anche, continua Michalak, “alcuni elementi di Steamboat Willie, ma solo come easter egg”, cioè unicamente come riferimenti nascosti.
L’animazione anni Trenta non è la prima volta che fa capolino nei videogiochi. Nel 2017, Studio MDHR ha pubblicato Cuphead per Pc, Xbox e PlayStation. Il titolo, realizzato anch’esso con un look visivo che richiama quello dei Flescher Studios e Disney, è un videogioco a scorrimento (in particolare un run ‘n’ gun, corri e spara) riconosciuto dai giocatori e dalle giocatrici per essere difficile da battere. E ha ottenuto un grande successo, che ha portato lo studio anche alla creazione della serie animata The Cuphead Show, prodotta da Netflix.
I tratti dell’ambientazione e dei livelli, seppur colorati e gioiosi, mostrano però anche un lato inquietante. L’incipit della storia parla chiaro: i due gemelli protagonisti – Cuphead e Mugman – hanno perso la loro anima giocando a dadi con il diavolo. E ora scorrazzano per Isola Calamaio alla ricerca delle anime di altri incauti debitori.
Un boomer shooter
Nel trailer pubblicato a cavallo con l’anno nuovo, Mouse ha mostrato un aspetto decisamente più maturo, con un forte contrasto tra animazione bidimensionale e tridimensionale.
Dalle scene, il gioco si ambienta negli Stati Uniti del 1935, nella città fittizia di Mouseburg e con protagonista il detective privato John Mouston. Il gameplay si rifà invece agli sparatutto vecchia scuola, cioè i primi usciti negli anni Novanta e che Mateusz Michalak chiama anche boomer shooter, cioè videogame moderni, ma che sono realizzati con i crismi dei classici come Doom e Duke Nukem.
Ma l’ispirazione, continua Michalak, è arrivata anche dai film noir – ovviamente – e da videogiochi di grande successo come Bioshock, opera di genere retrofuturistica sviluppata da Irrational Games e che si accinge a diventare anche un film prodotto da Netflix, in uscita nel 2025 per la regia di Francis Lawrence (Hunger Games) e la sceneggiatura di Michael Green (Blade Runner 2049).
“Il progetto è nato come un’impresa part-time”, racconta il Ceo di Fumi Games, “in cui sperimentavamo diversi stili e meccaniche mentre abbozzavamo la storia su carta”. Continua Michalak: “Il concept di gioco era semplice: un’unica arma, nemici impegnativi rappresentati come topi e uno sfondo noir accattivante”.
Il futuro di Mouse
Il team indipendente polacco con sede a Varsavia ha quindi creato “un prototipo di base, che abbiamo intenzione di mostrare in seguito per svelare come è nato il progetto”.
“Man mano che lavoravamo al gioco e ne vedevamo il potenziale, il nostro entusiasmo cresceva – continua il Ceo – Questo ci ha portato a passare al motore grafico Unity, una decisione che ci ha permesso di esplorare a fondo e dare vita alla nostra ambiziosa visione del gioco”.
Il primo prototipo, realizzato invece con il software Godot, è stato creato a dicembre del 2021, ed era “una versione molto basilare”. “Un anno dopo abbiamo deciso di cominciare lo sviluppo, e il primo video del prototipo, creato con Unity e uscito a maggio 2022, era stato realizzato con il lavoro di sole quattro persone”.
Mouse uscirà, secondo quanto pubblicizzato, nel 2025 su Pc, tramite la piattaforma Steam. E lo studio sta ora entrando in piena “fase di produzione”. Quindi “assumeremo anche altre persone. C’è ancora molto lavoro da fare, ma abbiamo già sviluppato il cuore del nostro gameplay, la grafica e la storia”.
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