Lin-Manuel Miranda ha creato un progetto teatrale per aumentare il numero di donne, persone non binarie e di colore che lavorano dietro le quinte. La Representation, Inclusion, & Support for Employment (RISE) Theatre Directory, il cui lancio è avvenuto l’8 giugno, vuole essere una risorsa per i produttori teatrali, i registi e gli altri manager degli Stati Uniti.
Lo scopo dell’iniziativa è promuovere l’assunzione di un maggior numero di produttori, tecnici e dipendenti teatrali di gruppi sottorappresentati. Un’idea che è stata ispirata dal database Array Crew di Ava DuVernay, creato nel 2021, per diversificare le troupe delle produzioni televisive e cinematografiche.
Miranda e la sua famiglia hanno deciso di realizzare un database simile, ma per il settore teatrale. Hanno fornito il capitale iniziale per il progetto e ne hanno seguito da vicino lo sviluppo. Scrivendo musical come In The Heights e Hamilton, Miranda è riuscito a portare sul palcoscenico maggiore diversità tra gli attori, ma voleva avere un impatto anche dall’altra parte del sipario e nel settore teatrale in generale.
Lo scrittore ha anche recentemente supportato lo sciopero degli sceneggiatori, smettendo di scrivere il suo spettacolo di apertura per i Tony Awards, premio per celebrare le opere teatrali e i musical.
Miranda: “Bisogna creare opportunità”
“Posso scrivere il maggior numero possibile di personaggi e ruoli per noi, ma bisogna iniziare a creare lo stesso tipo di opportunità anche per le persone che sono dietro le quinte, in sala e nel resto dell’ecosistema teatrale,” ha dichiarato Miranda.
Quando ha iniziato a costruire RISE, lo scrittore ha guardato ai progetti esistenti nel settore e ha trovato Maestra, una directory per musicisti teatrali donne e non binari creata dalla collega compositrice Georgia Stitt. I due hanno quindi unito la struttura dei progetti e hanno collaborato per lanciare questo nuovo database.
Il progetto intende contrastare la tendenza dei produttori teatrali, registi e altri responsabili delle assunzioni, a non assumere persone provenienti da comunità sottorappresentate, dicendo di non sapere dove trovarli. Il database conta attualmente più di 500 voci.
Una questione di privilegi
Adam Hyndman, attore di Broadway e project manager di Rise Theatre, ha affermato che il settore “opera in modo piuttosto rapido”. “C’è una sorta di circolo di feedback che si verifica quando si sta cercando di trovare personale – aggiunge Hyndman – o si sta cercando di fare qualcosa ad un livello alto e ambizioso. Si va dalla persona più vicina di cui ci si fida – conclude l’attore – e questo crea una sorta di silos”.
Questo strumento per le assunzioni ha l’obiettivo ulteriore di sostituire pratiche decennali, come i tirocini non retribuiti. Questi, infatti, avvantaggiano coloro che sono abbastanza privilegiati – grazie al patrimonio familiare o ad altre risorse – da potersi permettere di vivere senza retribuzione mentre imparano il mestiere.
“Penso che ciò che vale nell’industria teatrale valga in ogni altro settore, cioè che le persone che possono permettersi di partecipare a un’esperienza teatrale, non retribuita, lo fanno – afferma Miranda – e questo è spesso un trampolino di lancio nel nostro settore”.
Altri gruppi per l’uguaglianza
Questa è l’ultima di una serie di iniziative per la diversità e l’uguaglianza nell’industria teatrale, nate dopo la morte di George Floyd. Tra i molti gruppi creati, la Black Theatre Coalition, ora associata alla directory, è stata avviata per aiutare a creare opportunità di lavoro per i candidati neri nel mondo del teatro. Mentre Broadway & Beyond ha creato un database per l’assunzione di direttori di scena di colore.
Black Theatre United, che conta tra i membri fondatori Audra McDonald e Billy Porter, ha chiesto a tutti i settori dell’industria di impegnarsi a realizzare una serie di riforme, come la richiesta ai proprietari di teatri di intitolare almeno un teatro a un artista nero.
Secondo Miranda e Hyndman, molti leader del settore oggi esprimono il desiderio di vedere una maggiore diversità e inclusione a teatro, ma sono necessarie ulteriori azioni. “Credo che molte persone abbiano imparato a dire le cose giuste – dichiara lo scrittore – ed è per questo che penso che RISE arrivi al momento giusto”. E aggiunge: “Perché è molto facile dire che ci stiamo impegnando, e un’altra cosa è assumere davvero tenendo conto della diversità come si dice di voler fare”.
Il progetto vuole favorire l’assunzione
La RISE Theatre Directory sta chiedendo ora a produttori, registi e altri soggetti di firmare per utilizzare il database quando inizieranno i loro processi di assunzione. Miranda aveva già contattato i proprietari dei teatri e i responsabili delle assunzioni quando aveva iniziato il progetto. E ora sta mandando messaggi ai suoi amici del settore, chiedendo loro di creare un profilo nel database e di diffondere la notizia. Lui stesso ha già creato il proprio profilo.
Tra gli altri partner della directory c’è l’Asian American Performers Action Coalition, gli Arts Administrators of Color, la A Broader Way Foundation di Idina Menzel e Taye Diggs, i Theatre Producers of Color e la Dramatists Guild of America. Tra i fondatori e sostenitori del progetto di Miranda spiccano il produttore di Hamilton Jeffrey Seller, il regista Thomas Kail, il proprietario di teatro Jordan Roth e la Broadway League.
La speranza dei creatori è che possa fornire una maggiore visibilità ai membri sottorappresentati della comunità teatrale, nonché a stimolare nuove collaborazioni con l’adesione di altri membri della comunità. “Il teatro è davvero una delle comunità più accoglienti,” afferma Miranda. E conclude:”Spero davvero che questa directory sia vista come un cambiamento positivo e che possa ampliare ancora di più la comunità”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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