Gary Oldman si confessa. Durante un episodio del podcast Happy Sad Confused di Josh Horowitz, l’attore ha infatti parlato apertamente del motivo per cui giudica con severità molte delle sue interpretazioni passate, compresa quella nel franchise di Harry Potter, in cui ha il ruolo di Sirius Black. A proposito della celebre saga di Hogwarts, Oldman ha affermato: “Penso che il mio lavoro sia mediocre”.
Ritiene infatti che avrebbe potuto ritrarre Sirius Black in modo diverso o migliore se avesse avuto un’idea di ciò che sarebbe accaduto nei futuri libri di J.K. Rowling, come ha fatto la sua co-star Alan Rickman, che ha interpretato il Professor Piton.
“Forse se avessi letto i libri come Alan, se mi fossi portato avanti, se avessi saputo di più della trama successiva, penso sinceramente che avrei recitato in modo diverso”, ha spiegato l’attore. Ma il suo ruolo nei film di Harry Potter non è l’unica interpretazione che ha criticato. Oldman ha ammesso che è difficile per lui non trovare difetti nel proprio lavoro in generale.
“Se un giorno mi sedessi a guardare una mia interpretazione e dicessi: ‘Mio Dio, sono fantastico’, sarebbe un giorno molto triste, perché è naturale voler invece fare sempre di meglio, migliorarsi in ogni cosa successiva”. Oldman ha continuato: “È molto soggettivo. È una cosa molto personale che gli altri non vedono. Non è per mancare di rispetto a qualcuno che mi dice di apprezzarmi molto in un certo film, mentre io penso di aver fatto un lavoro terribile. Non è questo. È che loro stanno vedendo qualcos’altro, dall’esterno”.
Il debutto di Oldman in Harry Potter
L’attore ha esordito nel ruolo di Sirius Black nel film del 2004 Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. È poi comparso in altri due film della saga prima che il suo personaggio venisse ucciso in Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007). In un’altra parte dell’intervista con Horowitz, Oldman ha anche affermato che dal suo punto di vista è “stato ucciso” troppo presto: “Sono ancora arrabbiato per questo”, ha affermato scherzando.
Prima di scoprire la storia (a quel punto gli ultimi libri uscivano in contemporanea con la produzione dei film, ndr) “noi del cast stavamo tutti scommettendo su chi sarebbe morto per primo. Pensavamo sarebbe stato Hagrid, e io ero lì a dire: ‘No, forse è Ron'”, ha aggiunto. “E poi apri il copione e dici: ‘Sono io. Me ne vado'”.
All’inizio di dicembre, Oldman aveva anche dichiarato al Drew Barrymore Show che i suoi ruoli nei film di Harry Potter e Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan (in cui interpreta il commissario Gordon) lo avevano “salvato” in un momento particolare della sua vita, quando è diventato un padre single.”A 42 anni mi sono svegliato all’improvviso divorziato e con la custodia dei miei figli”, ha ricordato. “È stato un cambiamento difficile e importante, anche perché in quel periodo molte produzioni erano all’estero, in Ungheria, Budapest, Praga o Australia. E io mi sono ritrovato a dover rifiutare molti lavori per non allontanarmi”.
L’attore ha continuato: “Grazie a Dio c’è stato Harry Potter. Anzi entrambi, Batman e Harry Potter, mi hanno davvero salvato, perché mi hanno permesso di guadagnare molto con pochi ingaggi, restando a casa con i bambini”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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