Lily Gladstone stava parlando con i suoi genitori su FaceTime quando è stata annunciata la sua candidatura all’Oscar come miglior attrice per Killers of the Flower Moon. L’attrice, che interpreta Mollie Burkhart nel film prodotto da Apple, racconta che i suoi genitori si erano svegliati di proposito per assistere all’annuncio.
“Mia madre aveva la fotocamera girata e stava riprendendo la tv”, ha spiegato Gladstone a The Hollywood Reporter. “E io le ho detto: ‘No mamma, non voglio saperlo guardando dal tuo telefono. Voglio saperlo dalla faccia tua e di papà’. Riuscivo a malapena a sentire il mio nome dal telefono, ma la loro reazione mi ha fatto capire che avevo ottenuto la nomination”.
Con la sua nomination, Gladstone è diventata la prima candidata nativa americana proveniente da un popolo indigeno della terra ora occupata dagli Stati Uniti nella storia degli Oscar. Pur essendo la prima, l’attrice è certa che non sarà l’ultima e sostiene che l’onore della nomination non è solo suo, ma appartiene a molte persone.
“È una cosa attesa da tempo. Sento che è successo a me per una questione di circostanze, ma ci sono state così tante immense, incredibili performance”, ha dichiarato l’attrice. “Mi trovo sulle spalle di talenti incredibili. Penso a Graham Greene e il capo Dan George, candidati dall’Academy per le loro interpretazioni. Wes Studi ha un Oscar onorario. Penso all’intera carriera di Tantoo Cardinal e al fatto che avrebbe dovuto essere qui. E poi, Sheila Tousey: non c’è attrice vivente che superi il talento di Sheila”.
Lily Gladstone: la prima indigena candidata all’Oscar
Gladstone ha insistito sul fatto che tutti questi talenti indigeni l’hanno plasmata nel corso della sua carriera, mostrandole cosa era possibile fare in questo percorso professionale. “Una volta concluse tutte le interviste, andrò in giro per la contea di Osage e metterò in atto i miei piccoli protocolli per rendere grazie per ciò che questa nazione, questa gente, questa terra ha dato a tutti noi condividendo questa storia”, ha commentato.
Gladstone ha raccontato a THR che avrebbe voluto essere nella riserva Osage martedì 23 gennaio nel caso in cui il film fosse stato candidato, per poter festeggiare con tutte le persone che hanno dato vita al film. “Davvero, questa performance e questa storia appartengono a loro”, ha spiegato. “È qualcosa che ho portato avanti e che non sarebbe stato possibile senza il contributo della famiglia di Mollie e della sua comunità. Quindi, mi sono sentita in dovere di essere vicina alle sorelle Kyle (parenti di Mollie), a Mollie, alla sua famiglia, a sua figlia, alle persone reali e a quello che hanno lasciato, ai loro discendenti”.
Anche se Leonardo DiCaprio è stato snobbato come miglior attore, Killers of the Flower Moon ha ricevuto altre nove nomination, tra cui miglior film, miglior regia a Martin Scorsese, miglior attore non protagonista a Robert De Niro, miglior fotografia, canzone originale, costumi, colonna sonora originale, scenografia e montaggio.
Gli Oscar 2024 andranno in onda in diretta domenica 10 marzo al Dolby Theatre di Ovation Hollywood in una nuova fascia oraria anticipata (16-19:30 ora di Los Angeles/19-22:30 ora di New York), con Jimmy Kimmel che tornerà a condurre lo spettacolo per la quarta volta.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma