Un accesso privilegiato e proibito a confessioni, dolori e segreti è quello che offre Smoke Sauna – I segreti della sorellanza di Anna Hints. Corpi nudi, esclusivamente femminili, che si lasciano osservare nella loro vulnerabilità, senza mai restituire lo sguardo al pubblico.
Le si ascolta impotenti, lasciandosi travolgere dal peso dei loro ricordi, dai traumi subiti per la sola casualità di essere nate donne in un mondo che vuole metterle a tacere. E ci si libera insieme a loro, attraversando il rito antico della sauna di fumo estone.
I segreti della sauna
Un’ipnosi continua, fra i rivoli di vapore, il buio, il caldo, il freddo, la sensazione del legno umido e scivoloso sulla pelle. Smoke Sauna è un film che parla ai sensi e al tempo stesso li intorpidisce e li stordisce con il racconto di esperienze così forti da poter essere ascoltate solo nello spazio piccolo e ristretto della sauna. Dove ogni segreto è custodito per sempre e per ogni donna passata, presente e futura.
C’è chi racconta del primo rapporto sessuale, un stupro da parte di uno sconosciuto. Chi racconta la prima volta che ha capito di essere attratta da altre donne. Chi, ancora, ricorda la prima volta che i capelli hanno iniziato a cadere dopo la chemioterapia. E chi racconta la fatica anche solo per pensarsi madre.
I volti di queste donne, in contrasto con la nudità, restano per lo più nascosti, coperti, in penombra e fuori fuoco. Così facendo diventano universali, narrati secondo un codice emotivo condiviso idealmente da tutte le donne del mondo.
La regia di Anna Hints
Anna Hints usa perciò il racconto della sauna di fumo come lo spunto reale e documentaristico per spingersi oltre, per creare una poesia di corpi traumatizzati in cerca di sollievo, se non di guarigione. E spinge il pubblico ad intraprendere insieme a lei questo percorso, attraversandone anche i momenti più duri.
Mette in scena una visione del mondo al femminile che va ben al di là del semplice racconto sociale o antropologico della Smoke Sauna, costruendo un discorso quasi onirico intorno, fatto di connessioni visive, tattili e uditive. Una dichiarazione personale e collettiva sulla potenza dell’esperienza femminile, nonostante e soprattutto i suoi aspetti strazianti. E per questo riconosciuta anche come miglior documentario agli European Film Awards 2023.
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