Come l’uovo e la gallina, è difficile capire cosa sia venuto prima nel nuovo film di Adam Sandler prodotto da Netflix, The Out-Laws – Suoceri fuorilegge: il titolo o il soggetto? Il nostro istinto propende per il primo, perché questa commedia poliziesca godibile ma dimenticabile sembra un film interamente costruito su un semplice gioco di parole. Nel caso vi fosse sfuggito, immaginate per un secondo che i vostri misteriosi suoceri arrivino in città alla vigilia del vostro matrimonio e si rivelino essere “fuorilegge”.
L’avete capita? (in inglese suoceri si dice In-laws, da qui il gioco di parole, ndr) Per quanto possa sembrare stupido, i fuorilegge in questione, interpretati da Pierce Brosnan e Ellen Barkin, riescono a portare il film verso alcune situazioni divertenti, soprattutto perché i loro personaggi – una coppia di rapinatori di banche di nome Billy e Lilly – sembrano davvero infischiarsene di tutto.
Il regista Tyler Spindel (The Wrong Missy), un habitué dell’Happy Madison di Sandler, e gli autori Ben Zazove (Sherlock Gnomes) e Evan Turner sfruttano al massimo il divario generazionale che separa i tosti Billy e Lilly dagli imbarazzanti Parker e Owen, che conducono vite dimenticabili in una periferia monotona.
The Out-Laws: una trama prevedibile
Il problema è che Owen gestisce una banca, che Billy e Lilly, soprannominati “Banditi Fantasma”, finiscono per rapinare per poter pagare il malvagio boss Rehan (Poorna Jagannathan, con un esagerato accento slavo), con cui hanno un grosso debito. Owen scopre ben presto che i banditi sono in realtà i suoi futuri suoceri e, quando Parker viene presa in ostaggio da Rehan, si allea con loro per mettere a segno una rapina ancora più importante per riprendersela, trasformandosi così da un modesto signor nessuno in un improbabile eroe.
La trama è del tutto prevedibile e le battute non sempre salvabili, in particolare quelle che Owen grida mentre fugge dalla polizia: “Credevo che avessimo tolto i fondi alla polizia!”. La maggior parte dell’umorismo è di stampo anni Novanta, tra riferimenti occasionali alla cultura pop (Owen si traveste da Shrek per una rapina) e allusioni spinte
Le buffonate di Devine sono così esagerate che Owen quasi non sembra una persona reale. Lo stesso si potrebbe dire per i suoceri, anche se la 69enne Barkin e il 70enne Brosnan apportano una discreta quantità di esperienza e classe ai loro personaggi poco eleganti, nonché un minimo di gravità a un film che non si prende mai troppo sul serio. Alla base di The Out-Laws c’è una buona storia, quella di Parker che deve fare i conti con la lunga storia criminale della sua famiglia. Ma questa viene più o meno messa da parte a favore di gag continue, in un film che inizia come Ti presento i miei e finisce come un più goffo I mercenari, con alcuni episodi di violenza eccessiva.
Uno spirito anni Novanta
Secondo fonti online, il budget per la produzione è stato di 47 milioni di dollari, e si può sicuramente vedere sullo schermo – sia nei vari caveau bancari ad alta tecnologia che vengono svaligiati, sia in una massiccia sparatoria in stile John Wick che ha luogo in un negozio di torte nuziali vegane o in un assurdo inseguimento in auto in un cimitero affollato, dove dozzine di lapidi volano via come pezzi di lego rotti.
Le sequenze d’azione si rivelano più convincenti dell’arco narrativo principale del film, che riguarda la possibilità che Billy e Lilly accolgano nel loro clan un totale imbranato come Owen. Il genero deve costantemente dimostrare di essere all’altezza del compito, di essere un uomo e non solo un ragazzo. Come la gamma di blandi abiti Old Navy di Owen, The Out-Laws aspira in ultima analisi a un ideale di matrimonio molto normale, utilizzando un sacco di pistole e gag per salvare una perfetta coppia etero dalla possibile distruzione, preservando nel frattempo due perfette famiglie nucleari. Forse, dopo tutto, siamo ancora negli anni Novanta.
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