Segno negativo per il box office italiano, -6% rispetto alla scorsa settimana, nonostante un fantastico mese di settembre, riuscito a superare la mancanza di prodotto causata dallo sciopero degli attori hollywoodiani. Sciopero che l’industria nel suo complesso – inclusa quella festivaliera – si augura termini al più presto, per il bene di tutti: sono in corso al momento in Europa sia il BFI London Film Festival che il festival del fantastico a Sitges, entrambi “visitati” da delegazioni formate solo da registi, produttori e tecnici.
La prima europea di All of Us Strangers, a Londra poche ore fa, ha potuto contare solo su Andrew Haig, il regista, a dispetto di un cast importante composto da Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell e Claire Foy. Legittime le rivendicazioni degli attori, ma è forse arrivato il momento di mettersi seduti attorno a un tavolo e parlare, anche perché le foto dei talent che picchettano, cartelli alla mano, stanno diventando una forma di autopromozione.
Gli sceneggiatori sono tornati a scrivere, ma chi lavora sui set e in post produzione è ormai disoccupato da mesi – non solo negli Stati Uniti, ma ovunque si produca qualcosa con il marchio delle major e delle piattaforme, nel quale siano coinvolti gli iscritti al potente sindacato SAG. Sarah Green, produttrice di The Bikeriders, il film di Jeff Nichols con Austin Butler, Tom Hardy e Jodie Comer, ha detto a Londra pochi giorni fa di “non vedere l’ora” che si arrivi a un accordo, perché “portare in giro il film senza il suo magnifico cast è una sofferenza”.
Il box office intanto viene salvato dai film di genere, esattamente come accadeva negli anni Cinquanta, con i “double feature” (il doppio spettacolo) degli horror di serie B capaci di attirare folle di adolescenti armati di bibita e popcorn. A far venire i brividi questa settimana ci ha pensato Pazuzu, il demone de L’esorcista: il credente, sequel diretto del capolavoro di William Friedkin.
Friedkin stesso aveva un’idea molto precisa dei film della saga successivi al suo (li definiva simpaticamente “una montagna di letame”), ma ciò non toglie che il film di David Gordon Green prodotto da Blumhouse abbia portato a casa quasi 1,2 milioni di euro in Italia, 27 negli Stati Uniti e 45 a livello mondiale. Numeri non eccezionali, ma considerato il concetto produttivo di Blumhouse – ovvero costi molto contenuti sempre e comunque – si può dire che Jason Blum abbia fatto un altro ottimo affare. E la Universal con lui.
Nella classifica del fine settimana italiano, sul podio oltre a L’esorcista – il credente c’è un altro horror e mezzo (il mezzo è Assassinio a Venezia, che ha superato abbondantemente i 7 milioni di euro), con Talk to Me quasi a 1,5 milioni. Resiste al quindicesimo posto The Nun II, fino ad ora a 6,6 milioni.
La coperta però comincia a essere corta. Questa settimana arriva nelle sale Dogman, il nuovo film di Luc Besson acclamato a Venezia (ma andato via senza premi) che potrebbe essere un buon cavallo su cui puntare. Il 20 ottobre uscirà Killers of the Flower Moon, attesissimo: la durata estesa – 3 ore e 26 minuti – permetterà tuttavia solo un paio di spettacoli al giorno, tre cominciando presto.
Sarà dunque un ottobre non facile: se negli Stati Uniti toccherà a Taylor Swift non far affondare la nave, con il film che racconta il suo The Eras Tour già in attivo con 100 milioni di dollari in prenotazioni, non è detto che alla bionda cantante e fidanzata d’America il colpaccio non riesca anche qui. Lo scopriremo la prossima settimana.
Quanto alle uscite di questo fine settimana, Volevo un figlio maschio, la nuova commedia con Enrico Brignano, incassa 380.000 euro, segno che esiste ancora un pubblico per questo genere di film. Nata per te, il film di Fabio Mollo sulla storia di Luca Trapanese, primo genitore gay single in Italia, ne raccoglie 250.000. L’animazione Arkie e la magia delle luci è dodicesimo, seguito da L’imprevedibile viaggio di Harold Fry, film britannico con Jim Broadbent, attore che al pubblico italiano “agée” piace molto. Molto buono il diciassettesimo posto di Kafka a Teheran, con una media superiore ai 1000 euro. Fuori dai venti migliori La moglie di Tchaikovski (21mo con 21.000 euro) e Sick of Myself (23mo con 13.000).
Di seguito le prime 20 posizioni del box office italiano nel weekend dal 6 al 9 ottobre.
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