“Studia il passato se vuoi creare il futuro”. Era una delle frasi che spesso diceva nei suoi incontri con gli studenti Micol Fontana, la prima stilista a conquistare Hollywood insieme alle due sorelle Zoe e Giovanna. La Fondazione che porta il suo nome ha realizzato un progetto “Cartelle d’Eleganza” rivolto al conseguimento di obiettivi culturali, didattici e sociali. Le copie dei figurini storici dell’archivio saranno immesse sul mercato e sarà possibile acquistarle. “Incanto Romano” e “Perle di Stile” sono le prime due Cartelle d’Eleganza contenenti figurini selezionati dal Comitato Scientifico della Fondazione, tra le migliaia conservati nel proprio archivio.
Fondazione Micol Fontana: il patrimonio
Il grande patrimonio lasciato in eredità dall’Atelier delle sorelle Fontana, costituito da oltre 200 abiti dal 1940 al 1990, una vasta raccolta di figurini, ricami ed accessori, biblioteca, emeroteca e fondo fotografico, è conservato nell’Archivio della Fondazione come memoria del passato, messo al servizio delle nuove generazioni. Nelle sale della Fondazione, tra gli abiti esposti, molto ammirati sono i modelli creati per donne celebri, come Jacqueline Kennedy, Grace di Monaco, Soraya di Persia, le principesse di Casa Savoia, attrici di fama internazionale, tra cui Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Ursula Andress, e Ava Gardner, per la quale furono creati splendidi abiti di scena per film, tra cui La contessa scalza, Il sole sorge ancora, La Bibbia.
Il vestito da sposa di Linda Christian
Il modello più prezioso e conosciuto è il vestito da sposa creato nel 1949 per il matrimonio di Linda Christian, celebrato a Roma, con il famoso attore di Hollywood Tyrone Power. Evento che all’epoca ebbe straordinaria risonanza mediatica e contribuì all’affermazione dello stile delle Sorelle Fontana, e quindi del Made in Italy, a livello mondiale. Oggi, il cuore dello storico Atelier continua a vivere e a suscitare emozioni, sia come custode delle radici dell’Alta Moda italiana, espressione massima di grande artigianato, sia come laboratorio progettuale e fucina di creatività, attraverso l’organizzazione di seminari, corsi di formazione, mostre, visite ed incontri cultura.
I figurini dell’Atelier delle Sorelle Fontana
Scrive la storica della moda Bonizza Giordani Aragno: “Possiamo definire il figurino di moda come una linea immaginaria, che separa il progetto di un abito dalla sua esecuzione: al di qua della linea si tengono i grandi disegnatori, al di là i grandi artigiani. La divisione, naturalmente, non sempre è possibile, o legittima, perché i diversi momenti, i diversi gesti del mestiere spesso si sovrappongono. È certo tuttavia che le Sorelle Fontana, figlie della grande tradizione sartoriale italiana, praticano un altissimo artigianato. L’abito viene infatti prima creato sul manichino, poi drappeggiato sulla mannequin, e infine indossato dalla cliente. E’ un metodo affidato essenzialmente al ‘tocco’, mentre il figurino serve a fissare, a documentare nei dettagli la costruzione del modello. È soprattutto un prezioso appunto a più’ mani”.
Che arrivi prima della realizzazione del capo per alcuni, o lo accompagni, come nel caso di Zoe, Giovanna e Micol Fontana, il figurino è un passaggio fondamentale nel processo di creazione e studio dell’abito. Se ai giorni nostri i disegni di moda ricorrono inevitabilmente alla computer grafica, negli anni Cinquanta e Sessanta erano realizzati a mano, opere uniche per le quali si ricorreva alle più’ diverse tecniche per riuscire a restituire linee, tagli, tessuti, e ovviamente i colori. Dalla matita all’acquerello, dai colori acrilici fino, in certi casi, al colore ad olio, i figurini della Fondazione Micol Fontana sono vere e proprie opere d’arte al servizio della moda. Su alcuni venivano applicati anche campioni di tessuti, su altri tratteggiati a matita particolari che non erano riprodotti nel disegno principale, come una scollatura sulla schiena.
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