Se si dedicano delle pagelle a una trasmissione, vuol dire che quel format ce l’ha fatta. E si è presa l’onere e l’onore di subire giudizi e strali. E pure complimenti. Peraltro chi scrive a Belve ci è finito citato dalla conduttrice stessa per una pagella (di Amici di Maria De Filippi) poco lusinghiera dedicata ad Alessandra Celentano.
Le sigle 10
La panterona che si muove in un sottobosco tropicale disegnato mentre Ornella Vanoni canta L’appuntamento. Cosa c’è di meglio? Forse i bloopers a fine trasmissione, con Francesca Fagnani versione Luca Giurato, così almeno sostiene lei. Il dietro le quinte peraltro le consente di sfruttare pure l’immagine di Wanna Marchi che aveva accompagnato l’erede, ci mostra il lato umano di Emma Bonino, lascia un buon sapore in bocca.
Emma Bonino 9
Il voto alto è alla carriera, ma anche alla confessione fuori onda, quando quasi timorosa rivela all’interlocutrice di non essere ironica, “quindi non mi provochi troppo”. Da una dura e pura come lei, a volte persino spigolosa, accogli con un sorriso quel momento di fragilità e di consapevolezza. “Ho avuto tanti tipi di coraggio, ma non quello di dire “per sempre” a un figlio” è la più profonda, potente frase sul diritto di non essere genitori. “Sono guarita dal tumore, questo microcitoma ospite non voluto non c’è più” era invece la risposta che da anni aspettavamo. Una radicale libera, ora. Con la frase “a volte penso che non mi sono mai sposata per mancanza di qualcuno che me lo abbia chiesto seriamente. Una sorta di virtuosa per mancanza di tentazioni” dimostra, invece, che di autoironia ne ha, eccome.
Alessandro Cattelan 8
Benedetta Rai, che mette due trasmissioni di interviste una di seguito all’altra su Rai2. Che senso ha? Un’assurdità che peraltro impone ad entrambi un antipatico confronto e il voto più alto lo mettiamo a lui perché arriva dopo, con il pubblico piacevolmente stremato. E a un certo punto, mentre lui si diverte a costruire sketch e giochi con i suoi intervistati (sei bravo Ale, tienili un po’ di più e vai più a fondo, dopo Una semplice domanda non ci accontentiamo più), ci attraversa un pensiero stupendo: e se almeno per una sera Fagnani e Cattelan si scambiassero gli ospiti. Per poi finire l’uno sullo sgabello o poltrona dell’altro.
Francesca Fagnani 7
La migliore a Sanremo, l’astro nascente del giornalismo televisivo italiano, Belve è di sicuro il programma che più ha saputo far parlare di sé (anche grazie a una sapiente pista privilegiata con Dagospia, che con le sue anticipazioni fa da traino, suscitando curiosità). Questa stagione ci dirà molto di lei: gli ospiti estremi e interessanti stanno finendo, altri si portano la rivelazione da casa, altri ancora si preparano (maluccio) alcune risposte (tipo la belvata). Questa sera funziona meglio Emma Bonino, disastrosa la quota influencer freak, Stefania Nobile poteva andare meglio, probabilmente l’hanno forgiata gli interrogatori. Tira fuori meno notizie del solito, è meno belva di quanto siamo abituati.
Funziona più nella versione Mara Venier all’amatriciana, con le domande indiscrete e la battuta un po’ grossier e la calata romana a strizzare l’occhio al popolo (a volte pensi che Francesca Reggiani la stia imitando) e l’agenda rossa con i segnapagina colorati e lo spessore di una Smemoranda a darci un po’ di effetto nostalgia. Sa fare il suo lavoro (la giornalista, l’intervistatrice), lo fa non lasciando nulla al caso (ricorda il metodo Piroso, domande appuntite sempre con una pezza d’appoggio dichiarata), da showgirl però deve fare ripetizioni. Lo vedi quando è in piedi e non sa come occupare lo spazio. Seduta, la battono in pochi.
Michela Andreozzi 6
La stand up funziona sempre, da sola. Messa dentro un format che non la prevede davvero, ma che la cerca come via di fuga e intervallo leggero, però fatica. Ci vuole tutto il talento di una davvero brava, per portarla a casa. Una che cerca di essere contenuto e non solo un intermezzo. Bisogna però capire se si vuole ridere oppure se preferisce (Fagnani o Andreozzi, chissà) il monologo tipo Nemo o Iene.
Stefania Nobile 5
Affascina il modo in cui ha (ri)costruito la sua immagine che era una fotocopia (più) isterica della madre. Wanna, la serie, le aveva dato l’opportunità di essere un personaggio con una sua dignità tragica e grottesca, la personificazione dell’abisso emotivo scavato dal rapporto con la mamma e con il mago. Nell’intervista lo scorgi a tratti, piccoli. “Mi nutro di odio e invidia” molto più del dare dei coglioni a chi è caduto nelle loro truffe.
Invece c’è qualcosa di falso in quella donna ora troppo sicura di sé, dalla dialettica sin troppo ricercata, con la provocazione citofonata. Recita una parte e invece il suo improbabile mito si fonda su quella feroce genuinità degli inizi. “Sono passati 23 anni, ma sono peggiorata”. Doveva partire da qui. “La cocaina si deve fare di Stefania Nobile, non io di lei” è la migliore parte della recita, sembra un pezzo del monologo di Servillo ne L’uomo in più. A tratti sembra lei l’intervistatrice (e a pensarci, sarebbe geniale un programma con lei che fa interviste). Se vuole essere il demonio, deve avere il coraggio di esserlo fino in fondo. Il suo autofanatismo potrebbe renderla la nuova Barbara D’Urso, pensateci. Meglio che sentire il benaltrismo un po’ craxiano di Nobile che non si pente perché così fan tutti.
Le foto 4
La ricerca iconografica è a suo modo irresistibile. Più che un flusso di immagini lo è di coscienza, quasi una sorta di Minority Report della conduttrice. Guardi le immagini e capisci cosa pensa Francesca Fagnani: le istantanee di Emma Bonino sono meravigliose, quelle di Federico Fashion Style tragicomiche, quelle di Stefania Nobile la fanno apparire la madre di se stessa, ma pure di Wanna. Sembra una scelta lombrosiana quella di mettere solo foto ridicole, in cui Nobile è impresentabile. Una mossa furba e fondamentalmente fastidiosa che solletica gli istinti più bassi del pubblico, più bestiali. Belve, appunto.
Anna Lavange 3
Belve non sa scegliere i comici, ma Anna ha il pregio di farci rivalutare le Eterobasiche. Che sono più intelligenti che divertenti. Ci si chiede se Fagnani avesse un conto aperto con Tommaso Labate, dal momento che l’ha sottoposto a uno sketch tanto lungo quanto poco riuscito. Probabilmente è stata messa lì per far fare bella figura a Federico Fashion Style. Per sua fortuna Anna, al confronto, sembra meritare il Nobel.
Federico Fashion Style 2
Il suo agente ha fatto il diavolo a quattro per farlo intervistare da Francesca Fagnani. Un grande successo per lui, non per il parrucchiere che voleva una vita Swarovski, che ne esce a pezzi. La conduttrice si produce in una serie di smorfie epiche ed epocali durante le sue riposte, l’unico motivo per cui qualcuno possa avere la parafilia di riguardare l’intervista. Sogniamo un montaggio di tutti i suoi piani d’ascolto, quest’intervista ha il solo merito di evidenziare un talento comico dell’intervistatrice decisamente efficace. Il titolo? “Quanto è recitone”.
Scoprire che ha scritto anche un libro autobiografico (Il salone delle meraviglie – La mia storia, i tuoi capelli, la mia passione) per giunta edito da Rizzoli toglie fiducia nell’industria culturale italiana. Ha inaugurato un nuovo tipo di ospite: l’intervistato che prima chiede di sedersi sulla sedia di Belve dicendo che dirà qualsiasi cosa e poi è più reticente di Mattia Messina Denaro. A un certo punto offre un “non ricordo” persino su un aneddoto scritto da lui stesso nell’autobiografia. Neanche fosse un’interrogazione a scuola, Federì.
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma