L’attrice Angela Bassett, lo sceneggiatore, regista e attore Mel Brooks e la montatrice Carol Littleton sono i vincitori degli Oscar onorari 2023. L’ex-direttrice del Sundance Institute Michelle Satter, invece, riceverà il Jean Hersholt Humanitarian Award ai Governors Awards. La 14esima premiazione avrà luogo durante la cerimonia al Fairmont Century Plaza di Los Angeles il 18 novembre.
“Il Consiglio dei Governatori dell’Academy è entusiasta di onorare quattro pionieri che hanno trasformato l’industria cinematografica, ispirando generazioni di registi e appassionati di cinema”, ha dichiarato in un comunicato Janet Yang, la presidente dell’organizzazione.
“Nel corso della sua carriera pluridecennale, Angela Bassett ha regalato al pubblico interpretazioni eccezionali, stabilendo nuovi standard nella recitazione. Mel Brooks ha da sempre un grande impatto sull’intrattenimento, e non fallisce mai nel divertire il pubblico. La carriera di Carol Littleton nel montaggio cinematografico fa da modello a tutti coloro che verranno dopo di lei. Pilastro del cinema indipendente, Michelle Satter ha svolto un ruolo fondamentale per la carriera di innumerevoli registi in tutto il mondo”.
Gli Oscar onorari vengono assegnati ogni anno per “risultati ottenuti nella vita, contributi eccezionali all’arte e alle scienze cinematografiche o servizio eccezionale reso all’Academy”. I premi vengono attribuiti a lavoratori cinematografici di vario tipo: nomi noti ma anche sconosciuti, nominati e non agli Oscar competitivi.
Oscar onorari e Oscar competitivi
Bassett è stata nominata due volte agli Oscar, ma senza vincere, l’ultima volta all’inizio di quest’anno, quando era in lizza per Black Panther: Wakanda Forever. La sua precedente candidatura risale a trent’anno anni fa, grazie all’interpretazione di Tina Turner in Tina – What’s Love Got to Do with It. Tra gli altri titoli importanti ricordiamo Boyz N’ the Hood – Strade Violente, Malcolm X, Donne – Waiting to Exhale, Benvenuta in Paradiso e Black Panther.
Brooks ha vinto un Oscar 54 anni fa per la sceneggiatura di Per favore, non toccate le vecchiette. L’attore, poi, si è aggiudicato una nomination al premio per una canzone di Mezzogiorno e mezzo di fuoco e per la sceneggiatura di Frankenstein Junior, di cui è stato anche regista e interprete (in un cameo). Tra le altre opere alla regia ricordiamo L’ultima follia, Alta tensione, La pazza storia del mondo – Parte I e Balle spaziali. Una carriera piena di successi, ancora in piena attività all’età di 96 anni.
Littleton, dal canto suo, ha seguito le orme di altre grandi montatrici, lavorando su alcuni dei migliori film degli ultimi quarant’anni. Tra questi, i più importanti sono: E.T. L’extra-terrestre (per il quale ha ricevuto la sua unica nomination all’Oscar), Brivido caldo, Il grande freddo e Le stagioni del cuore. Ha inoltre fatto parte per molti anni del consiglio dei governatori dell’Academy come rappresentante della categoria dei montatori, in alcuni casi assieme al marito John Bailey, direttore della fotografia ed ex-presidente del consiglio dell’Academy .
Il Jean Hersholt Humanitarian Award
Satter, invece, diventa la 43esima destinataria del Jean Hersholt Humanitarian Award, che viene assegnato occasionalmente ad “un individuo nell’ambito delle arti e delle scienze del cinema i cui sforzi umanitari hanno portato meriti all’industria”. Tra i precedenti premiati figurano Gregory Peck, Frank Sinatra, Oprah Winfrey, Jeffrey Katzenberg, Angelina Jolie e, ultimo in ordine cronologico, Michael J. Fox.
In qualità di direttrice senior (da oltre quarant’anni) del Sundance Institute’s Artist Programs, che si occupa di sostenere i narratori indipendenti, Satter ha avviato la carriera di centinaia di registi – molti dei quali provenienti da comunità sottorappresentate -, risultati poi autori di grandi opere.
Satter ha inoltre guidato le iniziative internazionali del Sundance Institute in Asia, Europa, India, America Latina e Medio Oriente.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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